Recensione a “OscuraMente” raccolta di racconti noir e non solo di Carola Cestari

“OSCURA-MENTE” racconti noir e non solo di Carola Cestari

Recensione a cura di Beniamino Malavasi.

Sono sedici gli scritti che compongono questa miscellanea di racconti (alcuni tratti da vicende realmente accadute) che Carola Cestari elabora proponendo schemi alternativi al modello classico narrativo in esame.

Nella prefazione al libro Marina Atzeni (editor) evidenzia tre aspetti portanti del messaggio di Cestari al lettore:

“I personaggi di OscuraMente si ritrovano loro malgrado in situazioni particolari, che li obbligano a fare delle scelte ben precise. Quasi sempre, la scelta è tra vivere e morire.”

“In ogni racconto, i personaggi vivono vite imperfette: a volte per colpa di chi diceva di amarli, e a volte per colpa delle loro decisioni. Ciò che però vince è sempre il lavoro della mente, che trova soluzioni non sempre convenzionali e assolutamente discutibili.”

“È proprio la nostra parte oscura quella che prevale quando ci sono scelte difficili.”

Nel prendere brevi appunti – racconto per racconto – di aiuto alla stesura della presente recensione, non avendo altri riferimenti se non le parole dell’Autrice e le riflessioni di Atzeni, mi sono chiesto: “E io come la vedo?”

Nel mio piccolo ho avuto l’impressione che, in realtà, Carola Cestari sia… andata oltre proponendo, come sopra accennato, varianti tattiche allo “schema-racconto”.

Prendiamo, a esempio, E se domani: tre finali dove scelta e Fato si compenetrano; L’ultimo treno: diviso in micro sezioni concepite come un cerchio (la Vita) che si chiude.

Ovviamente, OscuraMente non è solo questo, anzi! Leggendolo attentamente è come se il lato oscuro dell’Autrice (sperando non me ne voglia) si sia divertito a scherzare con il lettore riportandolo alle riflessioni di Atzeni: Deserto; Il futuro del mondo; Tana sparigliano le carte fino a sconvolgere il finale immaginato che risulta tutt’altro rispetto quello narrato.

Ecco, è proprio “il finale” l’arma potente che Carola Cestari punta a chi la legge: Il ponte fra le anime (il manifesto del “vivere o morire è la stessa cosa”); Baci di lama; La fiaba non letta; Il labirinto della mente: nulla è scontato; nulla è come sembra.

Non mancano, poi, pagine toccanti quali quelle di A portata di mano; Legami familiari; il già citato Il labirinto della mente; Morfeo (catalessi come autodifesa a eventi sconvolgenti, ancora più toccante quando la protagonista è una bambina…); e neppure pagine d’accusa contro la cattiveria e l’egoismo dell’uomo (da intendersi nella sua declinazione maschile): Paguro (il richiamo all’animale del titolo fa riflettere); Bambi (anche qui il titolo scelto descrive appieno il narrato): realtà vera, quotidiana, inaccettabile e da condannare senza se e senza ma.

Chiudo con le parole di L’appuntamento rinviato ringraziando Carola Cestari per quanto ci ha dato in questo suo libro:

«Già, ma non è successo. Quindi andiamo via da qui» mi disse, abbracciandomi con forza. «Basta compiangersi, perché la vita è la prima e più bella cosa gratis che ci viene regalata alla nascita. Io sono nata due volte: non capita a tutti e non voglio sprecare neppure un minuto di questo inaspettato dono. E per cominciare, voglio cercare casa vicino alla tua».

Buona lettura.