Recensione a “Marianna – Io sono la Monaca di Monza” romanzo di Matteo Strukul


“Marianna – Io sono la Monaca di Monza” romanzo di Matteo Strukul

Recensione a cura di Alessandra Ottaviano

Matteo Strukul dà voce a Marianna De Leyva, la famigerata monaca di Monza, e al suo amore maledetto per Gian Paolo Osio.
La sua storia è stata ripresa più volte dalla letteratura, dal cinema e dal teatro.
L’Autore, con una prosa potente e uno stile narrativo cupo, ripercorre il dramma della vita di Marianna, feudataria di Monza, obbligata dal padre tiranno a prendere i voti giovanissima e a vivere segregata nel monastero benedettino di clausura di Santa Margherita, le cui mura confinavano con la proprietà del giovane Osio.
Un destino crudele mette lo zampino affinché i due protagonisti si conoscano e, benché Gian Paolo sia un insolente scapestrato, riesce a fare breccia nel cuore di Marianna, incapace di rinnegare l’unica occasione di sentirsi libera, fino alla perdizione e alla condanna eterna, vivendo il dramma della clausura prima e l’orrore di essere murata viva poi.
Osio si macchia di diversi delitti per proteggere il segreto di quella relazione scellerata.
Suor Virginia è la voce narrante del romanzo e il lettore scivola con lei in un vortice di lucida follia provocata dal richiamo della carne e dal desiderio di sentirsi amata e dal potere che ne trae.
Strukul riesce, come sempre, nell’intento di coniugare sapientemente il rigore della ricostruzione storica della vicenda con una narrazione appassionata che ci fa “sentire” gli altalenanti stati d’animo della protagonista: le pagine intrise di lussuria, peccato e sangue scorrono veloci in una atmosfera noir e catturano il lettore fino al tragico epilogo.