Recensione a “L’oscura morte di Andrea Palladio” romanzo di Matteo Strukul

“L’oscura morte di Andrea Palladio” romanzo di Matteo Strukul

Recensione a cura di Alessandra Ottaviano

Premetto che mi ha stuzzicata molto l’idea di questa novella nera e spero caldamente che sia prevista una serie a riguardo. In fondo la storia è piena zeppa di omicidi di personaggi celebri tutt’ora irrisolti o avvolti nel mistero, sarebbe interessante!

Matteo Strukul, tra rigorosa ricerca storica e invenzione letteraria, ripercorre le vicende dell’architetto veneto Andrea di Pietro della Gondola, meglio noto come Andrea Palladio, dalla seconda metà del ‘500 fino alla sua misteriosa morte avvenuta nel 1580: un decennio ricco di accadimenti nefasti nella vita del sommo artista.

Il romanzo si apre a Vicenza, durante i festeggiamenti di San Valentino, nel palazzo di Alessandro Camera, tra danze e gozzoviglie. Leonida, figlio di Palladio, seduce la moglie del padrone di casa; tra i due uomini scoppia un litigio in cui Alessandro avrà la peggio, finendo accoltellato. Palladio interviene per fare assolvere il figlio dall’accusa di omicidio, ma questo non lo mette al riparo dall’oscura mano della vendetta. Anche l’altro figlio, Orazio, subisce la mala sorte finendo perseguitato dall’Inquisizione; e la madre dei ragazzi perisce sopraffatta dal dolore per la perdita degli amanti figli.
Palladio si trova a interrogarsi sul valore del suo lavoro, della fama e della gloria funestata da terribili tragedie personali: sente il peso del fallimento per aver perso la sua famiglia.
Strukul ci svela il lato intimo del maestro, la sua sofferenza.
Una novella nera che si dispiega tra intrighi, arte, amore, faide, vendetta, la peste e l’Inquisizione e in questo affascinante contesto l’Autore immagina una possibile verità sull’enigmatica fine dell’ architetto veneto. E al di là della morte restano le sue opere esterne a ricordarne il genio.
L’arte era il solo modo che conosceva per salvarsi dalle offese della vita