Recensione a “L’EREDITÀ DELL’ANTIQUARIO. LE INDAGINI DI BORETTI E ORLANDINI VOL. 2” romanzo di Giovanna Barbieri

“L’EREDITÀ DELL’ANTIQUARIO. LE INDAGINI DI BORETTI E ORLANDINI VOL. 2”

romanzo di Giovanna Barbieri

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

«Un bel ginepraio. Ma possibile che con voi due non ci siano mai indagini semplici?» protesta il capo.

Firenze, settembre 1982. Uno stimato antiquario è barbaramente ucciso. Pochi giorni e lo seguiranno nell’Aldilà il contabile di una discoteca frequentata principalmente da gay e la distinta moglie del primo. E ci sono pure bambini adottati e un testamento capestro.

In altre parole: altra indagine alquanto intricata per Fiammetta Boretti e Guglielmo Orlandini della Mobile fiorentina, dopo quella che li ha visti protagonisti nel precedente romanzo di Barbieri Il sangue dei figli.

Settembre 1982: da un lato, non si sono ancora spenti gli echi dell’attentato mortale al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che lo vedrà perire al fianco della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo; dall’altro lato la società non è ancora pronta (e quando lo sarà?) ad accettare pubblicamente gli omosessuali. E Guglielmo Orlandini ne sa qualcosa.

Omofobia; zone d’ombra nel commercio di opere d’arte e antichità; e una madre assillante, quella di Fiammetta: sono i temi scelti da Giovanna Barbieri in questa sua nuova fatica letteraria. Un poliziesco incalzante, scritto al presente; ma, anche, un tuffo nel passato, quando internet non esisteva e le telefonate si facevano dalle cabine o da un telefono fisso (a proposito: chi si ricorda la SIP?). Eppure l’essere umano, nel bene e nel male, non è cambiato.

Buona, senza tregua, lettura!