“SESSANTANOVESVOLTE DI RESILIENZA PECCAMINOSA” di Roberto Argento
Recensione a cura di Alessandra Ottaviano
Devo premettere che non mi ritengo all’altezza di recensire la poesia, la ritengo una cosa troppo intima, figlia di un “sentire” diverso per ognuno di noi: essa vibra diversamente e in modi imperscrutabili dentro la nostra anima.
Ma, volendone parlare, il libro di Roberto Argento non tratta di poesia nel senso stretto del termine, l’Autore non segue neanche una metrica prestabilita, ma il flusso dei suoi pensieri più intimi, versi sciolti che si fanno parola scritta vibrante e a volte cruda a volte sensuale, a volte nostalgica.
Si percepisce che ogni poesia ha la sua ragion d’essere in un’esperienza vissuta a pelle, in un momento ben preciso e fissato nel tempo attraverso la scrittura: anche una suggestione può portare a comporre versi, a fermare pensieri vaganti.
Un “orgasmo interiore” che sgorga e si riversa sulla carta, come un pittore che riversa i suoi colori e il suo “sentire” sulla tela.
A farla da padrone in questo volumetto sono il tema dell’amore e del dolore, un binomio inscindibile come eros e thanatos.
Roberto Argento, da raffinato edonista qual è, ci parla nei suoi versi di sesso, amore, gioia, ebbrezza, intervallandoli con parole di malinconia, delusione, debolezza e distacco.
Concordo con questa sua visione, perché la pienezza dell’anima si può raggiungere solo scavando dentro se stessi, vivendo tutta la gamma dei piaceri ma anche dei propri limiti, finanche le proprie brutture, senza mai soffocare la propria voce interiore ma accogliendola come canto libero.
Lasciatevi dunque trasportare, senza indugio alcuno, dalle divagazioni di questo giovane artista che ha tanto da dire.
DAMMI QUALCOSA
Dammi di nuovo quella sensazione
d’essere “perso” e nello stesso tempo
d’essere “ritrovato” e nello stesso tempo
d’essere “me stesso” e nello stesso tempo …
il tempo dammi
di godere di nuovo di quell’emozione
di piangere per la felicità
di sorridere per la tristezza
di scegliere per ogni attimo
di aver vissuto e combattuto …
Dammi di nuovo
ogni bastarda speranza
ogni fottuta indulgenza
ogni bugiarda sopravvivenza.