Recensione di “Felici i felici”

“FELICI I FELICI” di Yasmina Reza

Recensione a cura di Serena Donvito

“Uno degli effetti della destabilizzazione sentimentale è che non esiste più niente di irrilevante. Tutto diventa segno, tutto è da decodificare.”

Lettura breve e piacevole. Niente caporali per definire i dialoghi: questo rende tutto scorrevole, in alcuni punti quasi veloce, urgente, quasi a privarci del tempo per respirare.

Il libro non è suddiviso in capitoli ma in personaggi: ognuno di loro ha il suo personale spazio, ma in qualche modo le loro vite sono collegate.

Ciò che emerge già dalla lettura del primo racconto è il contrasto tra il titolo e il contenuto delle pagine. Sì, perché, in questo libro, di persone felici proprio non ce n’è. O, meglio, incontriamo personaggi che avrebbero tutte le potenzialità per esserlo, ma che non lo sono e vivono vite fatte di apparenza.

Li vedremo con i loro occhi e con gli occhi con cui vengono visti. Faremo brevi ma forti incursioni nelle loro vite, nei loro fallimenti e sogni infranti. Osserveremo le maschere dietro cui celano la loro reale identità, e in alcuni casi il quadro che ne emergerà sarà quasi grottesco e spietatamente reale.

Dalla coppia che si fa guerra al supermercato, al ragazzino ricoverato perché convinto di essere Céline Dion. Dal medico di successo che non riesce a provare amore, alla donna che viene convocata dalla moglie dell’amante che la informa, candidamente, di essere solo una delle tante con cui il marito si intrattiene.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti e, probabilmente, nascosto lì da qualche parte, c’è un piccolo pezzetto amaro che parla anche di noi.

“I sentimenti sono mutevoli e mortali. Come tutte le cose del mondo. Gli animali muoiono. Le piante. Da un anno all’altro i corsi d’acqua non sono più gli stessi. Niente dura.”