Recensione a “IL PROFANATORE DI TESORI PERDUTI” romanzo di Marcello Simoni

“IL PROFANATORE DI TESORI PERDUTI” romanzo di Marcello Simoni

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

Finale aperto per un tutti contro tutti animati dalla brama [Gordon Gekko parlerebbe di avidità] chi della ricchezza, chi del sapere, chi del potere tout court.

Con venature mitologico-esoteriche, e richiami più o meno accentuati ai films di Indiana Jones [in particolare il terzo, in Italia intitolato Indiana Jones e l’ultima crociata], ambientato nell’Egitto del 1249 [Anno dell’ègira 627 recita il titoletto introduttivo al 1° capitolo], Il profanatore di tesori perduti conferma Marcello Simoni tra i principali autori del romanzo storico d’avventura: ottimo ritmo narrativo, colpi di scena ben calibrati; soprattutto un uso preciso di termini italiani e arabi denota il lavoro di ricerca svolto dal Nostro.

320 pagine che “si bevono” senza accorgersene e un protagonista “buono” fino a un certo punto per un viaggio nel deserto misterioso e ricco di insidie umane e non solo.