ALESSANDRO DELLA SANTUNIONE presenta il suo libro “POCO MOSSI GLI ALTRI MARI” – Libreria “La Fenice” Carpi – 21/06/2023

ABSTRACT

E se in una grande casa della vasta pianura emiliana non se ne andasse mai via nessuno; se per decenni e decenni non morisse più nessuno? Nonni e nonne, bisnonni e trisavole, bisnipoti? Odi e felicità, maldicenze che si accumulano, bugie e leggende che si mescolano, amori e guizzi geniali che si potenziano a vicenda? E se, in aggiunta e viceversa, un bel giorno morisse Dio? Sicché nelle chiese si scatenasse un “fuori tutto” fatto di altari, confessionali, madonne a prezzi imbattibili?

Dal sito raicultura.it:

La famiglia raccontata da Alessandro Della Santunione nel romanzo Poco mossi gli altri mari (Marcos y Marcos) ha un proposito: quello di restare unita, tanto unita che nessuno muore più. In un appartamento del piccolo centro di Campogalliano vivono insieme nonni e bisnonni, zii, cognati, persino ex fidanzati e fidanzate: tutti invecchiano, nessuno se ne va (però le giovani generazioni che ancora frequentano la scuola vivono nei giardini comunali e vengono seguite dalla finestra). Un certo allarme lo suscita la notizia che Dio è morto: non sono molti gli accadimenti di questo romanzo filosofico che sceglie una chiave surreale per raffigurare in modo molto concreto il nostro tempo e le inquietudini che lo attraversano.

Lo scorso 21 giugno 2023, presso la libreria “La Fenice” di Carpi, Alessandro Della Santunione, dialogando con Ivano Gorzanelli [e con il pubblico in sala], ha presentato il suo libro Poco mossi gli altri mari.

[nelle foto: a sinistra, l’Autore Alessandro Della Santunione; a destra l’intervistatore Ivano Gorzanelli]

Dal sito della casa editrice Marcos y Marcos [editore del libro]:

Da bambino, dopo una gita a Recanati, [Alessandro Della Santunione] dichiara che farà il poeta, forse lo scrittore. Si fa regalare una penna stilografica ma il tempo passa e lui fa tutt’altro, legge molto. Abbandona lettere per studi economici ed entra nel mondo del turismo: una disgrazia. Gira il mondo e fa girare l’economia, è tutto un giramento: grande insoddisfazione. Finalmente un giorno si mette a scrivere, scrive un romanzo.
In sogno Leopardi gli dice: “Io te l’avevo detto!”
 Questo non trova corrispondenza con dei numeri da giocare al lotto, fa niente.

Dalla pagina Facebook della libreria “La Fenice” di Carpi:

👉Nella pianura emiliana, c’è una famiglia che decide di restare unita.
👉Dividono e ridividono le stanze, arredano soffitte, per farci stare cognati, nonni, fidanzate, amanti, prozie. Anche bisavoli e trisavoli, perché nel loro appartamento comunista non muore più nessuno.
👉In cucina risuonano dialetti antichi e volgarità moderne, quando preparano lasagne per una tavolata infinita.
👉Il loro è un tempo a fisarmonica: qualcuno smette di invecchiare mentre altri invecchiano tantissimo, un viaggio può durare mesi per chi parte e minuti per chi resta.
Quando improvvisamente muore Dio, in casa lamenti e bestemmie si levano altissimi.
👉Nessuno ha più voglia di mangiare e allora si prendono un maiale, come animale da compagnia.
👉Un parco pieno di bisbigli, dove i bambini crescono selvatici, li circonda e intorno, come in un vortice, tutto sparisce.
👉Una distopia emiliana della nostalgia.

La parola dell’Autore [sempre dal sito raicultura.it]:

Questo ricordare eventi ormai lontani che però hanno ripercussioni sul presente e parlare del presente come se fosse una specie di passato mi fa immaginare il tempo come una specie di fisarmonica che suona una canzone strampalata. E a noi, su questa cosa che si contorce e si allunga, che si accorcia e si dilata, tocca di ballarci sopra, avanti e dietro, come se fossimo le parole di un qualche valzer, di quelli che mio nonno ascolta continuamente alla radio.

Poco mossi gli altri mari è il Tempo: dilatato, ristretto, altro, divertente, filosofico.

Qui il video integrale dell’incontro disponibile sul canale Youtube del Blog.