Recensione di “Il gioco del Suggeritore”

“IL GIOCO DEL SUGGERITORE” di Donato Carrisi

Recensione a cura di Serena Donvito

“La gente ha riversato la propria rabbia in rete e noi gliel’abbiamo lasciato fare, è stato come nascondere lo sporco sotto il tappeto. Ma, per quanto ci sembri vasto, internet non è in grado di contenere il nostro peggio. Prima o poi, tutto quell’odio cercherà una via di sfogo…”

Dopo gli ultimi eventi, Mila Vasquez ha lasciato la polizia e si è ritirata a vita privata con la figlia Alice, estraniandosi dal mondo e andando a vivere isolata da tutto. Ma il passato torna a cercarla. La telefonata di una donna che chiede aiuto perché nella sua proprietà c’è un uomo che guarda all’interno della casa, e la successiva ipotesi di omicidio e occultamento di cadaveri, faranno tornare Mila nel mondo da cui aveva deciso di scappare, con conseguenze che andranno a ledere ciò che ama.

Questa volta è un “ni”: questo quarto e ultimo (?) capitolo della serie sul “Suggeritore” non mi ha del tutto convinta. La storia è originale e molto attuale, con risvolti differenti a quelli a cui Carrisi ha abituato, ma, a mio avviso, manca qualcosa. Non sentivo l’urgenza di voltare pagina, non ero mai completamente coinvolta dalla storia, non ho mai perso il contatto con la realtà, cosa che nei precedenti capitoli avveniva. Mi sono mancate quelle atmosfere cupe che lui crea in modo geniale, quel senso di ansia e pericolo che mi hanno sempre accompagnata come ombre, nei suoi libri. È sicuramente un’ottima lettura per chi ama il genere e apprezza la scrittura di Carrisi, ma l’ho trovato un po’ stanco, sottotono e ho pensato che, forse, a Mila Vasquez sarebbero bastati tre libri, e avrebbe chiuso in modo più brillante e incisivo.

“Facciamo entrare qualcuno nella nostra vita senza sospettare nulla, e senza saperlo diventiamo prigionieri dell’ossessione altrui.”