Recensione a Legio M Ultima – L’Impero reagisce

“LEGIO M ULTIMA – L’IMPERO REAGISCE” dei Demiurghi

Intervista agli Autori:

https://ilcircolofozio.altervista.org/intervista-ai-demiurghi/

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

“Scacco matto”. Due parole, ben note agli appassionati e ai praticanti il gioco degli scacchi, ormai entrate nel linguggio comune e dal significato chiaro: fine partita; io ho vinto, tu hai perso.

E sono proprio gli scacchi o, meglio, i loro antesignani “latrunculi”, a costituire il sottile “fil rouge” che lega il primo capitolo delle avventure della Legio M Ultima (già recensito su queste pagine) al presente.

Invero, accanto ai personaggi già apparsi in “Legio M Ultima – Sfida all’Impero” (dalla “domina ex machina” Azia Rubinia Medea Antinea a Gautighot; da Elettra a Elios; da Eliogabalo a Domiziano), qui fanno la loro comparsa nuovi protagonisti: Gaiwan, Marzio, Lux, Meretrix, Bililde, Laxy, Massimiano….

La struttura narrativa ricalca la precedente: “Legio M Ultima – L’Impero reagisce” è suddviso in sezioni, quattro brevi racconti che illustrano le vicissitudini dei nostri eroi.

In particolare, i primi tre episodi, tra “amarcord” e precisazioni, rappresentano il complemento di quanto detto in “Sfida all’Impero”.

Il quarto e conclusivo episodio (“Tradimenti”) è, forse, quello più ricco di spunti espositivi, con richiami alla tradizione classica delle “spy-stories” d’Oltre Oceano. Peccato per i vari “sottintesi” che non sempre agevolano la comprensione dei meccanismi decisionali dei soggetti coinvolti.

Neppure mancano riferimenti a celebrate serie Tv come “Lost” o a saghe “fantasy” come “Dragonlance”: al lettore attento scoprire come, dove, quando…

“Legio M Ultima – L’Impero reagisce” soffre del male abbastanza comune (fisiologico) tra i “sequel”: venuto meno l’effetto sorpresa circa l’ambientazione e la tipologia narrativa, sembra mancare di quel “quid” necessario a sparigliare le carte e rendere il testo… nuovo.

Il buon ritmo e i dialoghi brillanti quando serve rendono piacevole la lettura di questo romanzo, rendendo trascurabili le comunque minime imprecisioni nell’uso della punteggiatura.

Attendiamo i Demiurghi alla prova del prossimo capitolo!