Recensione di “Barafonda”

TITOLO: “Barafonda”

AUTORE: Michele Marziani.

CASA EDITRICE: Edizione Barbès

ANNO PUBBLICAZIONE: 2011

PAGINE: 190

Recensione a cura di Antonella Raso.

Franco, ex pediatra, ha visto la sua vita crollare, distruggersi da un giorno all’ altro, dopo essere stato sorpreso ad esercitare la professione abusivamente.

È un uomo che la vita se l’era inventata: un buon lavoro, una moglie, due figli, una bella casa, tanto rispetto; insomma, un mondo perfetto.

“Non l’avevo mai detto a nessuno che la vita me l’ero inventata. Un po’ perché mi vergognavo, un po’ perché a non dire speri sempre che nessuno lo scopra.”

È nei momenti di difficoltà che si vedono il valore e la forza di un uomo, e Franco questi valori non li ha più.

Lui, che curava i bambini in Africa, si abbandona alla disperazione.

Solo ed emarginato dalle persone che un tempo lo amavano, si rifugia in una baracca che un tempo era di sua madre, situata tra il fiume e il mare.

Una famiglia di algerini gli offre aiuto ma, nonostante il suo carattere sia molto peggiorato a causa dell’alcool, Franco dovrà trovare la forza di andare avanti.

“Come se io me ne facessi qualcosa del rispetto di questi qua. Mi servono i loro soldi, il whiskey… Ma dico grazie, perché mia madre mi ha Insegnato ad essere educato.”

Un libro, a parer mio, molto sincero; una scrittura che ci offre spunti per riflettere su tematiche quali il fallimento, l’abbandono e l’arroganza.

Una storia intrisa di un clima cupo che ti colpisce e ti lascia delle domande a cui dare risposta; oltre a un triste finale.

Voto 100/100