Recensione a “LA DAMA E IL MORO” romanzo di Carlo Maria Lomartire

“LA DAMA E IL MORO” romanzo di Carlo Maria Lomartire

Recensione a cura di Alessandra Ottaviano

Il nuovo romanzo di Carlo Maria Lomartire fa rivivere la bellissima e misteriosa Cecilia Gallerani, giovane amante di Ludovico il Moro, la dama più brillante, intelligente, ammirata e invidiata presso la sfavillante corte sforzesca di Milano.
Resa immortale dal genio di Leonardo da Vinci nel famoso ritratto La dama con l’ermellino, anche nel quadro Cecilia incanta lo spettatore attraverso il suo sguardo eternamente erotico e quel sorriso appena accennato; oltretutto, come spesso accade nei quadri del genio vinciano, la tela è intrisa da una profonda simbologia, in parte ancora avvolta nel mistero.
I Gallerani, arrivati a Milano da Siena da dove furono cacciati dai guelfi nei primi anni del ‘400, intentano una causa contro la potente collegiata di Monza per il possesso di alcune proprietà terriere in Brianza; e ciò ricorrendo all’intercessione di Ludovico il Moro. E così Cecilia conosce il signore di Milano e tra i due scocca il colpo di fulmine. Ludovico e Cecilia vivono una storia travagliata: la ragazza non solo diviene la sua amante ma, anche, la sua confidente, la madre di suo figlio e signora di una corte di letterati, poeti e pittori.
La Gallerani brilla di luce propria, anche quando il Moro è costretto ad allontanarla, trovandole un marito, perché piegato dalla ragion di Stato a sposare la giovane Beatrice, figlia di Ercole I duca di Ferrara.
Con rigore storico l’Autore ci narra gli eventi che si sono succeduti nella Milano degli Sforza e ci regala il ritratto di una delle sue protagoniste, messa in ombra dalle pagine della storia.