Recensione di “Sulla sedia sbagliata”

TITOLO: Sulla sedia sbagliata

AUTORE: Sara Rattaro.

CASA EDITRICE: GARZANTI

GENERE: Narrativa

PAGINE: 160

Note sull’Autrice.

Sara Rattaro, nata a Genova il 9 giugno 1975, è una scrittrice italiana.

Il suo primo romanzo, dal titolo Sulla sedia sbagliata viene pubblicato nel 2010 da Morellini editore.

Nel 2012 Un uso qualunque di te viene pubblicato da Giunti e, in poche settimane, scala le classifiche dei libri più venduti.

Il romanzo Non volare via ha vinto il Premio città di Rieti 2014.

Niente è come te ha vinto il “Premio Bancarella”2015.

Nel 2015 Sara Rattaro è stata nominata “Ambasciatrice Expo”.

Nel dicembre 2015 il suo primo romanzo, Sulla sedia sbagliata, ha vinto il premio speciale “Fortunato Seminara” conferito dal Circolo Culturale (di Reggio Calabria) Rhegium Julii.

A marzo 2016 viene pubblicato Splendi più che puoi, un romanzo sulla violenza di genere basato su una storia vera. Il 16 luglio 2016 il Romanzo si aggiudica il Premio “Rapallo Carige per la donna scrittrice”.

Nel marzo 2017 pubblica con l’editore Sperling & Kupfer L’amore addosso e con Mondadori, a ottobre dello stesso anno, esce il suo primo romanzo per ragazzi Il cacciatore di sogni, che narra la storia di Albert Bruce Sabin vista con gli occhi di un adolescente.

Nell’estate 2017 Splendi più che puoi riceve il premio “Fenice Europa” nella sezione “Claudia Malizia”.

Recensione a cura di Antonella Raso.

“Ci sono cose che solo una mamma può capire. E che, purtroppo, solo una mamma può sentire”.

Una madre rimane sempre una madre. Non smette mai di esserlo. Qualunque cosa accada. Anche quando non esiste nulla di più difficile al mondo.

Questa Autrice ha una grande abilità nell’usare le parole per descrivere i sentimenti.

È molto difficile mettere nero su bianco sensazioni che tutti conosciamo, il travagliato mondo interiore delle persone e, con i suoi personaggi, la Rattaro ci è riuscita benissimo.

Un romanzo che parla di madri, di figli, di sbagli, di cose non dette, di amore puro.

Una storia dalle tinte forti che ci fa riflettere sul ruolo di madre; e io, che lo sono, lo ho amato tantissimo.

Lo consiglio anche ai figli, perché possano capire i sacrifici e l’amore che ogni genitore prova verso di loro, anche se non sempre siamo in grado di dimostrarlo.

“Puoi condensare tutta la tua vita in un’unica valigia, se ci sei costretto. Chiediti di cosa hai bisogno veramente e scoprirai che non è quello che ti aspetteresti: metterai da parte senza problemi la maggior parte delle cose che possiedi per fare spazio a quell’unica cosa che conta davvero è la persona che ami di più al mondo.”

Voto. 100/100