Recensione di “La casa delle voci”

“LA CASA DELLE VOCI” di Donato Carrisi

Recensione a cura di Serena Donvito.

“Per un bambino la famiglia è il posto più sicuro della terra. Oppure, il più pericoloso.”

Questo è il primo libro di Carrisi che leggo. Mi ha spinto a farlo la curiosità verso questo scrittore che tutto fa tranne mettere d’accordo. Ho letto pareri totalmente discordanti sui suoi libri, così ho approfittato di questa edizione economica per farmi un’idea.

“L’addormentatore di bambini” Pietro Gerber viene contattato da una collega australiana. Ha bisogno che l’uomo segua una sua paziente che sta arrivando in Italia. Dopo un primo attimo di stupore, dovuto al fatto che lui si occupa di bambini e non di adulti, Pietro accetta il caso. Deve aiutare Hanna Hall a scoprire se, quando aveva dieci anni, ha assistito a un omicidio, o se è lei stessa l’assassina.

Inizio col dire che una parte del mistero, quella che viene trascinata fino all’ultima pagina, l’ho intuita dopo poco più di dieci capitoli. Forse, l’aver letto in passato moltissimi thriller mi ha aiutato a sviluppare un po’ di fiuto. Nonostante ciò, devo dire che non ho perso interesse nella lettura, anzi. Carrisi mette parecchi particolari sul piatto per rendere la storia più intricata, senza però appesantirla o farle perdere di credibilità. Alcune cose sono già sentite, altre facilmente intuibili, ma comunque è una lettura che mi ha tenuta incollata e ha stimolato a sufficienza la mia curiosità da farmi decidere di provare a leggere anche altro di suo.

“Se vuoi vivere, devi imparare a morire.”