Recensione di “Il respiro degli angeli. Vita fragile e libera di Antonio Vivaldi”

“IL RESPIRO DEGLI ANGELI. Vita fragile e libera di Antonio Vivaldi” di Emanuela Fontana

Recensione a cura di Alessandra Ottaviano

Il respiro degli angeli è la biografia romanzata, superba e passionale di Antonio Vivaldi, frutto di un lungo e certosino lavoro di ricerca e documentazione per riscoprire l’uomo dietro il geniale compositore.

Il romanzo si snoda in una alternanza di diversi piani temporali che tengono inchiodato il lettore negli stravolgimenti della vita del maestro, tra i massimi esponenti della musica barocca.

Nella Venezia di metà Seicento, Toni è un bambino fragile, dalla salute cagionevole, spesso dileggiato per i suoi capelli rossi, ma la musica diventa la sua “aria”: impara a suonare il violino dal padre barbiere che suona per diletto ai suoi clienti. Il suo estro prorompente lo porta a suonare fuori dagli schemi, a sperimentare una furia incontenibile quando prende in mano l’archetto.

“La vostra musica possiede qualcosa di angelico e di carnale insieme”.

Il padre, però, lo costringe alla vita monacale, anche se, per via delle sue crisi respiratorie, non può dire messa; resta quindi concentrato sulla musica, diventando presto anche compositore.

All’apice della sua estate più lucente, presso la corte di Mantova, Vivaldi conosce la giovanissima Anna Girò e si innamora di lei e del suo talento, avviandola alla carriera di cantante lirica. Insieme imbastiscono un’amicizia che sfiderà il tempo e i pettegolezzi sul loro rapporto.

L’Autrice ci rivela un Vivaldi fragile, pieno di contrasti, smanioso di fama, gloria e ricchezza, che con la forza di volontà, il talento e una dedizione senza uguali supera i suoi limiti per donare al mondo la sua opera suprema: Le quattro stagioni.

Struggente la parte in cui ritroviamo Vivaldi anziano, caduto in disgrazia, che si perde come un fantasma tra le vie della gelida Vienna cercando di vendere i suoi spartiti musicali e dove stringe una particolare amicizia con il piccolo Joseph che canta da soprano: un’amicizia che tocca il cuore di cui vi lascio tutto il piacere di scoprire il sorprendente finale …

“Ho attraversato momenti dolorosi. Ma c’era la musica. E c’era la mia furia. Sono il fantasma di una follia che non c’è più.”

Emanuela Fontana ci incanta con uno stile sofisticato, imprimendo alla sua narrazione una particolare musicalità.

Per un’esperienza multisensoriale vi consiglio la lettura del libro con l’appropriato sottofondo musicale: è ancora più emozionante lasciar fluire le parole dell’Autrice insieme alle note immortali del Maestro.

“L’arte ferma il tempo e lo ricrea. La musica più di tutto il resto. Come l’amore.”