Recensione di “Almarina”

ALMARINA
Autore: Valeria Parrella
Pubblicato da: Einaudi
Data uscita: 25/06/2019
Pagine: 136
Genere: Narrativa contemporanea, Narrativa italiana

TRAMA
Può una prigione rendere libero chi vi entra? Elisabetta insegna matematica nel carcere minorile di Nisida. Ogni mattina la sbarra si alza, la borsa finisce in un armadietto chiuso a chiave insieme a tutti i pensieri e inizia un tempo sospeso, un’isola nell’isola dove le colpe possono finalmente sciogliersi e sparire. Almarina è un’allieva nuova, ce la mette tutta ma i conti non le tornano: in quell’aula, se alzi gli occhi vedi l’orizzonte ma dalla porta non ti lasciano uscire. La libertà di due solitudini raccontata da una voce calda, intima, politica, capace di schiudere la testa e il cuore.

Recensione a cura di Antonella Raso.

“Tutto ciò che scegliamo si rivelerà sbagliato se saremo tristi, e giusto se saremo felici”

Ho aspettato molto prima di leggere questo romanzo.

I libri della Parrella hanno uno stile molto particolare, non puoi distrarti perché tutto si rifà ad un pensiero, ad un evento: in
questo, se vogliamo, la trama è sì molto semplice, ma è ricca di innumerevoli spunti di riflessione su tematiche molto forti.
La protagonista del romanzo, Elisabetta, professoressa di matematica in un carcere minorile, lotta tutti i giorni col suo io interiore. All inizio ci sembra fredda, apatica ma, conoscendola meglio, scopriamo le sue sofferenze, i suoi dolori, il suo amore.
L’ incontro con Almarina, una ragazza romena detenuta, cambierà il grigiore dentro di lei.
Crescerà un rapporto tra due persone così diverse ma anche così vicine.

“Devo sedermi di fronte a lei e aspettare finché quella mano tracci una riga sul foglio (…)
Dentro il foglio c’è dunque questo uomo che la violenta e poi le rompe le costole, suo padre.
E un fratello. Un fratello che aveva sei anni quando lei l’ha portato con sé in Italia.”

Come ho anticipato precedentemente, questo romanzo affronta temi molto profondi; forse, a mio avviso, sono stati poco approfonditi: la violenza, l’ aborto, la separazione, il lutto.

Il libro scorre molto velocemente perché si riduce a 136 pagine, ma lascia un impronta dentro.
Devo dire che mi è veramente piaciuto.
Voto 100