Recensione a “Donne Madonne Mercanti e Cavalieri – Sei storie medievali”

“DONNE MADONNE MERCANTI E CAVALIERI – Sei storie medievali”                                   di Alessandro Barbero

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

“Sei individui diversi, come diversi fra loro sono tutti gli individui, oggi né più né meno che nel Medioevo. È legittimo usare i loro occhi per ricostruire un’intera società, fatta di milioni di persone? La loro epoca avrebbe risposto di sì.”

Donne Madonne Mercanti e Cavalieri – ci informa la Nota al testo – raccoglie i testi delle lezioni tenute da Alessandro Barbero al Festival della Mente di Sarzana nelle edizioni 2011 e 2012.

Sei lezioni, sei schede, sei individui (tre uomini e tre donne) più o meno famosi. Il frate: Salimbene de Adam o Salimbene da Parma (dai cui scritti ha attinto Umberto Eco per il suo “Il nome della rosa”: ricordate “penitenziàgite”, spesso ripetuto da Salvatore?); il mercante (ma, anche, politico): Dino Compagni; il cavaliere: Jean de Joinville; Caterina da Siena, futura patrona d’Italia; Christine de Pizan (al secolo Cristina da Pizzano); Giovanna d’Arco.

Secoli XIII-XIV-XV in Europa. Sono davvero così lontani da noi?

Se ci soffermiamo con attenzione sulle biografie qui proposte da Barbero la riposta è, tendenzialmente, negativa. Certo, ogni epoca ha le sue strutture, le sue visioni, le sue regole ma, in fondo, l’essere umano è sempre lo stesso.

Poi, certo, si può ribattere che a Barbero piace vincere facile mettendoci sotto gli occhi le vite di persone che, di riffa o di raffa, per lignaggio, ceto, o (come va di moda dire) carisma si staccano dalla moltitudine dei loro contemporanei. Fu dunque solo Fortuna la loro? Ai posteri l’ardua sentenza…

Resta il fatto che leggere osservazioni, riflessioni di un Salimbene, di un Compagni o di una de Pizan circa mondo ecclesiastico, mondo politico, condizione della donna non sembra che essi abbiano agito secoli or sono, anzi.

E che dire dei parvenus con i quali ha a che fare il nobile de Joinville? Sono così diversi dai “nostri”?

Scritto in tono colloquiale, amichevole, Donne Madonne Mercanti e Cavalieri è una lettura piacevole, scorrevole, ma non per questo meno intrigante di altri scritti maggiormente tecnici. Brevità densa di spunti si potrebbe definire, e di ciò il lettore curioso non può non ringraziare l’Autore.