Incontro con Sarah Savioli – Rassegna “Indagine sul giallo” – Biblioteca “A. Loria” – 15/10/2022


Per la Rassegna “Indagine sul giallo”, presso l’Auditorium della Bbilioteca “A. Loria” di Carpi, presente l’Assessore alla cultura del Comune di Carpi Davide Dalle Ave, si è tenuto sabato 15 ottobre 2022 l’incontro con la scrittrice Sarah Savioli (a sinistra nelle foto), intervistata da Simonetta Bitasi (a destra nelle foto)

Savioli, che ha svolto per più di dieci anni attività di perito tecnico-scientifico forense, prima in collaborazione con il dipartimento di Fisica dell’Università di Parma e con il Ris dei Carabinieri, poi in libera professione, ha parlato di sé, di scrittura, di piante e… animali.

Circa il personaggio di Anna Melissari ha detto che, inizialmente, non aveva idee chiaririssime sul come svilupparlo; solo che la sua storia doveva scandirsi in cinque grandi capitoli/casi (La banda dei colpevoli è, appunto, il terzo episodio).

Savioli ha spiegato di essere srittrice “senza scaletta” e che in lei convivono una “parte logica” e una di “impovvisazione”. Tuttavia ha, anche, detto che il “giallo” deve avere una base solida, ci deve essere un costrutto logico.

Quanto ad Anna-Personaggio e Sarah-Scrittrice, quest’ultima ha ammesso che Luca, il figlio di Anna, è ispirato a Matteo, suo figlio; così come Alessandro è il nome tanto del marito di Anna quanto del suo. E ultimo ma non ultimo, Banzai, il gatto “giudicante” di Anna era effettivamente il gatto di Savioli.

Alla domanda “Cosa non deve mai mancare in un giallo?” l’Autrice ha risposto che, tradizionalmente i protagonisti di un giallo esistono solo per il lavoro, ma cosa fanno quando tornano a casa? Noi non simo bidimensionali, non siamo il nostro lavoro! Anna ha una vita, una famiglia, si toglie le etichette che la società ci applica: è tridimensionale! Anche il ricorso alle piante e agli animali è strumento usato da Savioli come voci della società: tutti dicono ciò che devi fare/dire solo perchè sei una donna. Anna è empatica, è l’opposto di ciò che viene chiesto in quasi tutti i lavori: vede/sente cose di fronte alle quali gli altri preferiscono voltarsi dall’altra parte.

Sarah Savioli è, poi, entrata nel personale, facendo uscire il suo passato di professionista collaboratrice delle forze dell’ordine: i casi sono persone, , sono fatti di persone, e ciò vale sia per le vittime che per i carnefici. Nel suo lavoro ha sempre visto persone, non mostri… È sbagliato provare repulsione di fronte a morti di morte violenta: essere vittima o colpevole è quesione di soffi, di istanti.

Il “giallo” è esorcizzazione delle paure. Ognuno di noi è persona potenzialmente in grado di fare qualsiasi cosa.

Savioli ha ammesso che nei casi di Anna c’è sempre un omaggio a una vittima reale dei casi da lei analizzati nel suo precedente lavoro (esempio: la camicia rosa che compare in Gli insospettabili apparteneva a un ragazzo precipitato da una finestra).

Interessante è stato il richiamo alla volpe a nove code, demone presente nel manga Naruto.

In conclusione Savioli ha detto che il rapporto con i viventi – piante e animali compresi – deve cambiare: diverso non è inferiore.

Sempre serate interessanti e istruttive quelle proposte dalla Biblioteca “A. Loria” di Carpi!

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