Recensione di “Un demonio dal viso angelico”

L’Autore

Mi presento: sono Marco Michele Cazzella. Anche se preferisco farmi chiamare con il mio primo nome. Nato a Lecce il 29/09/81, ho abitato in una corte per dieci lunghi anni insieme a mia madre, ai miei due fratelli Salvatore e Daniele e alla mia nonna materna. Negli anni Novanta ci siamo trasferiti a Giorgilorio, una piccola frazione di Surbo. Ho conseguito un diploma di terza media inferiore e nel Duemila ho ottenuto presso una scuola serale la qualifica di operatore sociale. Le mie passioni sono i fumetti, i cartoni animati giapponesi degli anni Ottanta, soprattutto quelli sui robot, la mitologia, in particolare quella greca, e il cinema.Inoltre, amo le sit-com americane, il cibo e i videogiochi. Nel 2004 per un breve periodo di tempo ho collaborato con Cuoreamico, un’associazione benefica della mia città, ottenendo un attestato di partecipazione. In tale occasione ho girato addirittura uno spot televisivo, poi diffuso tramite alcuni canali locali. Inoltre, sempre con l’associazione durante le giornate dedicate alla raccolta fondi, ho presentato i miei primi lavori artistici da autodidatta. Infine, nel 2016 ho pubblicato il mio primo libro Il Guardiano dell’Inferno volume I Plutone: Salvatore, o distruttore degli Inferi? L’anno successivo sono stato iscritto nell’almanacco degli autori italiani. Nel 2018 ho pubblicato Cori Salentini, il quale è rimasto in circolazione per un anno, finché non ho rescisso il contratto. Nel 2019 passo al romance con il libro Una romantica storia salentina, che fa parte della serie Salento in love composta da quattro libri. Nel 2020 esce il secondo volume della serie Un demonio dal viso angelico (Dragonfly Edizioni). Non ho un lavoro perché il mio fisico non mi permette di svolgere alcuna attività, oltre quella dello scrittore, che pratico con una sintesi vocale. La mia disabilità non mi ha mai scoraggiato, anzi attualmente sto lavorando alla mia prossima pubblicazione che è anche il sequel della mia serie di quattro libri. Sono un ragazzo ipovedente dal cuore caldo come il sole, impetuoso come il mare e tempestoso come il vento! I tre simboli che caratterizzano la mia amata Lecce.

Sinossi diI “UN DEMONIO DAL VISO ANGELICO”

Lecce, anno 2035. In un piovoso pomeriggio di febbraio i coniugi Cazzella sono costretti in casa a causa di un violento temporale. Per ingannare il tempo Marco propone a sua moglie Stefania e a sua figlia Maria Teresa la lettura del secondo romanzo “partorito” dalla sua estrosa penna. Il libro si intitola Un demonio dal viso angelico. Si tratta del secondo volume che fa da seguito al primo capitolo di una saga familiare intitolato Una romantica storia salentina.

In questo secondo libro i due protagonisti saranno invischiati in un giallo, dove nessuno è chi dice di essere e dove i colpi di scena si susseguono pagina dopo pagina in un intreccio romantico, che viaggia su sfumature di eros e su binari che spaziano dalla nera suspense al thriller psicologico. Marco, il protagonista sarà sedotto dall’affascinante antagonista Violette Vallentaine tentando di sfuggire con tutti i mezzi possibili alle sue numerose avances. La donna nella sua diabolica missione sarà affiancata dallo spietato fratello Frédéric. Ma è possibile che possa nascere un particolare sentimento o un singolare rapporto di amicizia verso il nostro più acerrimo nemico?

Un complotto familiare che nasconde evoluzioni della vicenda davvero inaspettati cospirando alle spalle di Marco e della sua amata Stefania. Chi sarà il vero colpevole di tale misfatto? Starà al più attento lettore scoprire il bandolo della matassa…

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

Sfogliando le “Venti regole per il delitto d’autore” delineate da S.S. Van Dine[1] si legge:

9) Il romanzo deve avere un solo investigatore, «deduttore» o deus ex machina che dir si voglia;

10) l’autore del delitto deve avere una parte più o meno di rilievo nella storia, deve diventare un personaggio familiare per il lettore e deve interessarlo,

19) le motivazioni dei delitti nei romanzi polizieschi devono essere di carattere puramente personale.

In “Un demonio dal viso angelico”, Marco Cazzella non solo applica quanto affermato da uno degli esponenti di spicco del genere, ma, senza tema di smentita, possiamo dire vada oltre!

Intanto, al pari di un attore-regista, si mette in gioco a tutto tondo: creatore, deus ex machina e interprete principale della vicenda.

In secondo luogo mostra quella qualità che gli “eroi” senza macchia e senza paura (specie cinematografici) non possiedono o, meglio, fingono di non possedere: l’umanità. Umanità anche nei frangenti più scomodi. Umanità nel senso di reazioni naturali, non costruite, non artificiali.

Ecco, è proprio ciò che colpisce nella lettura del suo romanzo: Cazzella risponde in modo onesto, credibile, alla domanda “Io, lettore, come mi sarei comportato al suo posto?”

E che dire del duplice piano temporale inventato dall’Autore? Un escamotage intelligente gli che permette di coinvolgere il lettore sia “durante” che “dopo” gli eventi narrati, in modo da chiudere il cerchio narrativo.

Altro aspetto da non sottovalutare è la vena ironica che permea la trama. Sia nei rapporti familiari, sia nei rapporti con i “cattivi”, il Cazzella protagonista sembra cucire su di sé il copione scritto dal Cazzella autore e, così, la sua goffaggine, la sua fisicità tutt’altro che scultorea, aiutano ad abbassare i toni anche quando tutto sembra volgere al peggio (l’umanità di cui parlavamo prima).

A proposito, poi, dei “cattivi”, Marco Cazzella mostra di nuovo intelligenza facendo capire al lettore che anche il cattivo più cattivo conserva comunque dentro di sé un briciolo di bontà. Non per nulla il Cazzella autore spinge il Cazzella protagonista a perdonare chi gli ha voluto (e l’ha trattato) male: un insegnamento importante.

Se, quindi, un altro Maestro come Raymond Chandler scriveva:

“Mostratemi un uomo o una donna che non riesca a leggere un giallo, e io vi mostrerò uno scemo… uno scemo intelligente, forse, ma sempre uno scemo”

Noi lettori, che scemi non siamo (circa l’intelligenza… ci stiamo lavorando!), leggiamo e apprezziamo Marco Michele Cazzella per la sua Opera e lo ringraziamo anche per i colori (e i suggerimenti gastronomici) salentini che ci ha regalato!

[1] Tratte da “I Maestri del giallo” – Collana “Il giallo e il nero”, Vol. 3, Newton Compton Editori, 1995, pagg. 12 e ss.