“IN BICICLETTA A SANTIAGO. RINCORRENDO LA FRECCIA GIALLA” di Carlo Centanni.
Recensione a cura di Antonella Raso
Il libro:
In bicicletta a Santiago. Rincorrendo la freccia gialla.
Editore Fusta; 1° edizione 26 novembre 2018.
Copertina rigida, 176 pagine.
Introduzione al libro:
Quando si parla del Cammino di Santiago si pensa subito a un lungo sentiero che attraversa la Spagna settentrionale, conduce fino alla cattedrale di Santiago de Compostela e termina a Finisterre, un tempo considerato il termine delle terre conosciute, o Muxìa, sulla costa della morte. In realtà l’intero continente europeo è attraversato da una rete di percorsi, dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, tracciati dai pellegrini medievali che per fede o imposizione hanno camminato fino alla tomba di San Giacomo.
Sinossi:
L’ Autore dà voce a quella che per lui stesso è diventata più che un’esperienza, una vera e propria scelta di vita: percorrere e ripercorrere il Cammino di Santiago. In sella alla sua bicicletta, completa il Cammino più volte negli anni seguendo diverse rotte: lungo il Cammino classico – quello Francese – ma anche quello del Norte e il Portoghese, ogni volta raccontando la propria esperienza. Sono tappe di un cammino personale e universale insieme, sempre colme di aneddoti e curiosità, spunti divertenti e numerosi consigli pratici. Si viaggia… e si viaggia lentamente, pedalata dopo pedalata. Non mancano, ovviamente, le attenzioni alle numerose bellezze locali… ma sempre filtrate da uno sguardo rivolto a ciò che è meno manifesto. In bicicletta a Santiago è un libro volutamente semplice, vertente sul senso ultimo e profondo di come si possa cercare un significato alla propria esistenza, e lo si possa trovare solo in sella a una due ruote… ma senza motore!
Recensione:
Il libro scorre veloce, cattura il lettore, ci si può immedesimare e appassionare: leggendo ogni pagina ci si immerge nel racconto tanto da sentirsi il protagonista della storia e vivere l’avventura del Cammino visualizzando mentalmente tutto ciò che si legge. Si viaggia con la mente e con i sentimenti provando le stesse emozioni del protagonista.
È il Cammino che ci insegna la maniera migliore per arrivare, è il Cammino che ci arricchisce mentre lo percorriamo. La meta è solo il simbolo, ma non è il vero significato del Cammino. Ce lo insegna la vita. Il Cammino di Santiago è l’emblema del percorso della vita e questo libro lo illustra in modo ottimale: fatica, sacrifici, ma anche molte soddisfazioni ci vengono raccontate dall’Autore.
Il protagonista di questo cammino può essere uno qualsiasi di noi. Con le sue paure, le sue incertezze, le sue debolezze. Affrontare sé stesso, estraniarsi, superare paure e limiti, riscoprirsi.
Un giorno, spero non molto lontano, anch’io percorrerò questo Cammino, magari andando alla ricerca del Mio Io Interiore, un viaggio per il corpo e per l’anima.
Il vero Cammino, più che quello indicato dalle famose frecce gialle o dalle piastrelle in ceramica con fondo blu e conchiglia su segnali stradali, è quello che facciamo dentro di noi. Tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita questa bellissima esperienza che è un ottimo compromesso tra viaggio ed esercizio fisico, meditazione, arte e cultura, e che rappresenta una grande opportunità per conoscere posti ricchi di storia. Un ottimo veicolo per sviluppare quello che viene definito dagli studiosi “dialogo interculturale” ma che va affrontato, a mio avviso, con un forte spirito di adattamento, nel pieno rispetto per i luoghi che si visitano e soprattutto per l’ambiente.
L’Autore:
Carlo Centanni è nato a Roma nel 1953. In provincia di Cuneo, dove si è trasferito per amore, e più precisamente a Revello, ha scoperto una sconfinata passione per la montagna. Ma un grave incidente, proprio mentre stava scalando il Monviso, nel 1993, gli ha segnato la vita. Grazie a una esemplare capacità di reazione fisica e psicologica, questo avvenimento non lo ha abbattuto. Il suo primo libro, Come rinasce un viaggiatore (Fusta Editore, 2012) racconta come questa esperienza lo abbia spronato a trovare nuove forme con cui esprimere sé stesso e il suo bisogno di viaggiare, conoscere e interpretare. La bicicletta, la scultura e la scrittura. Kenya, gli occhi sull’Africa è il suo secondo libro autobiografico (Fusta Editore, 2016).