Lo scorso sabato, 29 ottobre 2022, presso l’Auditorium della Biblioteca “A. Loria” di Carpi, si è tenuto l’ultimo appuntamento della rassegna “Indagine sul giallo”.
Moderatrice Silvia Nieddu, libraia presso il Mondadori Book Store di Carpi (al centro nelle foto), sono intervenuti Marco Malvaldi (a sinistra nelle foto) e Samantha Bruzzone (a destra nelle foto), compagni di vita e di… scrittura.
Tra il pubblico era presente l’Assessore alla Cultura del Comune di Carpi Davide Dalle Ave.
Rivolta alla Bruzzone, Silvia Nieddu ha chiesto cosa si provi a vedere (finalmente) il proprio nome in copertina (di Chi si ferma è perduto). Risposta: emozione ma, anche, responsabilità; aggiungendo che è stata una decisione dell’Editore. Malvaldi ha aggiunto che la Bruzzone non è mai comparsa in copertina… per scaramanzia! [in realtà Samantha Bruzzone, pur non essendo mai comaprsa “ufficialmente”, ha sempre collaborato con il compagno nella stesura e scrittura dei suoi romanzi].
Nieddu: com’è lavorare insieme? Bruzzone: divertente ma, anche, faticoso. Malvaldi: vedi, a fine giornata, Fruttero e Lucentini tornavano ognuno a casa propria; qui non è possibile!!! Bruzzone: lui non tollera rimproveri sulla punteggiatura. Malvaldi: la punteggiatura è fondamentale!!!
Da come si può arguire da questo primo scambio di battute, Malvaldi&Bruzzone richiamano lo stile… Sandra&Raimondo. Non per nulla Malvaldi ha detto:
“L’umorismo nasce da cose che nella vita reale fanno incavolare!”
Il Duo ha fatto presente che, mentre Malvaldi viene da Pisa, città universitaria, Bruzzone viene dalla Maremma, con annessi e connessi; che la Toscana è un insieme di posti diversi che presentano differenze sottilissime; che tra Pisa e Lucca (dove loro abitano e dove sono ambientati i loro romanzi, compreso, appunto, Chi si ferma è perduto) i paesini sono brutti, essendosi sviluppati senza piani regolatori, ma che ci si vive bene e che, spesso, vi abitano persone che lavorano a Pisa ma che sono “piovuti” lì.
Tutto questo per dire che, per creare le loro storie:
“Non si inventa nulla: spesso è sufficiente osservare le persone. Le vedi e gli cuci addosso una storia.”
Esempio (vero): un anziano avventore del bar che aveva i capelli rosa… mai e poi mai si sarebbero immaginati che il signore fosse stato un sarto che lavorara per una nota casa di moda.
Venendo al loro ultimo romanzo, per l’appunto Chi si ferma è perduto, che vede protagoniste due donne, una, Serena, chimica ma che ha deciso di occuparsi della famiglia a tempo pieno; l’altra, Corinna, è Sovrintendente di Polizia Giudiziaria, esso ha costituito spunto per parlare del ruolo della donna nella nostra società.
È la testa che va cambata, la lingua verrà da sé (Bruzzone)
Occorre andare alla causa del problema; noi vediamo le correlazioni, non le cause (Malvaldi)
Nieddu: quanto un libro può essere a servizio di queste riflessioni?
Bruzzone: “l’intenzione dichiarata all’inizio non c’è. È un gioco: trama, personaggi, ma essi si muovono in una società che è attuale (2022)”.
Malvaldi: “leggere qualcosa che non c’è nel libro è qualcosa che facciamo sempre. Leggere è qualcosa di attivo. Capita che in un libro di intrattenimento il lettore veda cose che l’autore mai avrebbe pensato.”
Nieddu: processo creativo a 4 mani: come funziona?
Bruzzone: mi immagino la trama; sto dietro ai tempi; h scritto i soliloqui. A scrivere è lui.
Malvaldi: mi occupo di “regia” e “montaggio” mentre della sceneggiatura si occupa lei. Io do i nomi ai personaggi. In Chi si ferma è perduto io “ho preso” Corinna, lei Serena.
Domanda dal pubblico a Malvaldi: da uomo è facile o difficile scrivere di una donna? Risposta: “io penso sempre a cosa fa/farebbe arrabbiare una donna nel 2022 ed è non essere presa sul serio come meriterebbe.”
Venendo a Chiusi fuori, giallo per ragazzi scritto da entrambi, Nieddu ne ha letto alcune righe come spunto per parlare del concetto di giallo. Eccole:
“Giallo è dove ammazzano uno all’inizio; non ci capiscono niente nel mezzo; arrestano il colpevole alla fine”
Ha, perciò, chiesto agli ospiti cosa sia per loro il giallo:
Bruzzone: “innanzitutto, niente coincidenze. Noi costruiamo il giallo al contrario, partendo dalla fine, ovvero scopriamo subito il colpevole. Da qui ci chiediamo il perchè l’abbia fatto. Il movente è la parte più divertente. L’investigatore può essere più o meno di ruolo mentre, per quanto riguarda il come sia avvenyo l’omicidio, non essere banali è difficile.”
Malvaldi: “rielaboriamo idee altrui e, senza accorgercene, arriviamo a dire che sono nostre!” E via con aneddoti di soluzioni ingegnose sbandierate per proprie ma già usate, a esempio, nella serie Homeland-Caccia alla spia e dal.. Tenente Colombo!
Sempre Malvaldi: “La demarcazione libro per ragazzi/libro per adulti è questione di argomenti. Probabilmente la definizione cambia nel tempo.”
Ancora Malvaldi, rispondendo a domanda del pubblico: “Bar Lume è nato nel tentativo di non perdere la testa durante la tesi [durante la tesi lui e la compagna studiavano nel dipartimento di chimica presso l’Università di Pisa: un bruttissimo edificio in un ambiente pessimo]. La voglia di essere a giocare a carte con gli amici era tanta; ma chi gioca a carte al bar alle due del pomeriggio? I vecchi!” E lo spunto per i personaggi Mlavaldi l’ha tratto dai suoi parenti: nonni, prozii, zii… “Quando scrive, uno non inventa ma riorganizza!”
Che altro aggiungere? Ottima serata!