Si è svolto ieri, 8 ottobre 2022, nell’Auditorium della Biblioteca “A. Loria” di Carpi, alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Carpi Davide Dalle Ave, in concomitanza con l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2022-2023 dell’Università per la Libera Età Natalia Ginzburg APS Carpi, il primo incontro della rassegna Indagine sul giallo.
Ospite della serata, condotta dalla curatrice della Rassegna, Sonia Folin (a sinistra nelle foto), la scrittrice, musicista, illustratrice Alice Basso (a destra nelle foto).
La Basso è autrice della serie dedicata alla ghostwriter Vani Sarca (attualmente) composta dai titoli: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome; Scrivere è un mestiere pericoloso; Non ditelo allo scrittore; La scrittrice del mistero; Un caso speciale per la ghostwriter.
Attualmente Alice Basso è impegnata con la serie dedicata alla dattilografa Anita Bo; serie inziata con Il morso della vipera e proseguita con Il grido della rosa fino all’appena edito Una stella senza luce.
Al riguardo l’Autrice ha detto che Anita Bo è stata da lei concepita fin dal’inizio come serie composta da cinque libri e che il quarto è ormai pronto per affrontare i controlli di editor ed editore per poi essere pubblicato nella primavera del prossimo anno (2023).
La Basso ha ammesso le difficoltà legate all’inventarsi un personaggio altro/diverso dal precedente e,così, se Vani Sarca è musona, veste sempre di nero ed è una “secchiona” (requisito utile per fare la ghostwriter), al contrario Anita Bo è solare, “fighissima”, non sopporta i libri (è andata a scuola sì, ma in una scuola “femminile” con la impostazione tipica degli anni ’20/’30 del Novecento…).
Quanto alla genesi di Anita Bo, Basso ha raccontato che tutto è partito nel 2019 da un incarico affidatole dalla Reale Mutua Assicuratrice di Torino di scrivere un racconto introduttivo alla mostra dedicata agli archivi storici della Compagnia assicuratrice; e così, spulciando tra il materiale messole a disposizione, la Nostra si è imbattuta in Egle Bertone, prima donna dattilografa (in mezzo a centocinquanta uomini) della Compagnia (correva l’anno 1926…).
Non solo, in quel periodo la Basso teneva corsi nelle scuole dedicati alla stesura di libri gialli…
Anita Bo è, dunque, una dattilografa intenzionata a sfruttare il diploma conseguito ben sapendo che, una volta sposata, causa convenzioni sociali dell’epoca (siamo nel 1935), non potrà più lavorare. Pertanto chiede al fidanzato sei mesi di tempo prima di convolare a nozze e si impiega in una casa editrice dove si innamora della letteratura gialla…
Perchè anni ’30 (in particolare il 1935)? Perchè proprio il giallo, non tanto quello enigmistico ma quello “di strada”?
Il 1935 può considerarsi un anno di “stasi”: il consenso a Mussolini è ai massimi e la Guerra d’Etiopia, con le conseguenze note, è ancora di là da venire. Si può disinteressarsi della politica. Più in generale l’interesse generale per gli anni ’30 è che si avverte la corrente che scorre sotto la pelle…
Quanto al genere giallo esso è strumento di denuncia sociale, soprattutto visto che, all’epoca, i giornali tacevano gli episodi, piccoli o grandi, criminosi…
Circa la sua attività di scrittrice Alice Basso ha fatto presente come, nel caso di serialità quali, appunto, Vani Sarca e Anita Bo, deve essere il personaggio a tenere in piedi la serie; ancora, specie scrivendo in epoche diverse dalla nostra, il contesto storico va onorato (esempio: come imprecava una ragazza negli anni ’30?).
A proposito delle ricerche svolte per scrivere i suoi romanzi la Basso si è meravigliata di come nessuno, al giorno d’oggi, ricordi che l’industria cinematrografica della Torino anni ’30 fosse più avanti di Hollywood…
Alice Basso ha poi offerto ai presenti suggerimenti di lettura, a cominciare da autori che fanno ridere ma che, “a fine lettura, ti lasciano una sensazione di appagamento”: Benni; Pennac, John Fante; ma, anche Hei Prof! di Frank McCourt.
Mentre, con attinenza al giallo, l’Autrice ha suggerito: La fortuna aiuta il morto di Stephen Spotswood e Vedi di non morire di Josh Bazell.
In conclusione: serata interessante, istruttiva e… frizzantina grazie alla simpatia e autoironia di Alice Basso!
Mi sarebbe piaciuto esserci, ma abito troppo lontano… Meravigliosa Alice Basso! Adoro i suoi libri, trovo che il suo modo di scrivere sia incredibile!!!! (Il numero di punti esclamativi viene preso direttamente da “non ditelo allo scrittore” dove Edoardo Marotta li paragona ai cipressi)