Recensione a“IL FANTASMA DI HAMMAMET. PERCHÉ L’OMBRA DI BETTINO CRAXI INCOMBE ANCORA SULL’ITALIA” saggio di Massimo Franco

“IL FANTASMA DI HAMMAMET. PERCHÉ L’OMBRA DI BETTINO CRAXI INCOMBE ANCORA SULL’ITALIA” saggio di Massimo Franco

Edizione cartacea – Corriere della Sera – Solferino – 2025 [trattasi dell’edizione aggiornata del libro Hammamet pubblicato nel 1995 per i tipi Mondadori]

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

Ripubblicato, in versione rivista e ampliata, in occasione dei venticinque anni dalla morte di Benedetto “Bettino” Craxi [Milano 24.02.1934 – Hammamet 19.01.2000], Il fantasma di Hammamet illustra, spiega, il declino e la fine dell’epoca socio-politica ai più nota come quella della Milano da bere.

Anni ’80-‘90 del secolo scorso, per intenderci; una classe politico-dirigente spazzata via da quel terremoto giudiziario soprannominato Tangentopoli o, altrimenti, inchiesta Mani Pulite; e lui, Bettino Craxi, IL P.S.I., già capo del Governo, servito, riverito, temuto, tradito, abbandonato, IL capro espiatorio, IL cattivo, IL ladro…

Massimo Franco non condanna, non giudica, non prende posizione. Descrive situazioni, stati d’animo, quelli di Bettino of course, anni passati, irripetibili, la solitudine, sempre quella di Bettino: ammalato, impotente… Poi spetta al lettore farsi un’idea, esprimere un giudizio, ricordare [se ha l’età giusta].

Ei fu

Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza

Scriverebbe tale Alessandro Manzoni.

Ripetitivo, invece: ecco l’immagine che mi ha lasciato il libro terminata la lettura.

Certo, Franco non può esimersi dal riportare la voce [a seconda dei punti di vista dell’epoca e attuali] dell’esiliato, del latitante, del fuggiasco Craxi; ma quella voce, quelle minacce, i faxes spediti dal buen retiro tunisino finiscono, ora come allora, con l’apparire stucchevoli, un grido nel deserto, decibel persi nel nulla…

E i nemici, gli accusatori [togati]? Pure loro, di fatto, hanno perso: passata l’onda rivoluzionaria da essi creata e cavalcata, benché abbiano a lungo viaggiato sul consenso popolare, non sono riusciti a chiudere il cerchio con il passato, spiazzati dalla discesa in campo del signor. B., non per nulla amico di Benedetto “Bettino” Craxi.

Ei fu.