Recensione a “Si vive solo due volte” romanzo di Ian Fleming

“SI VIVE SOLO DUE VOLTE” romanzo di Ian Fleming

Titolo originale You Only Live Twice

Edizione cartacea – Garzanti – Finito di stampare il 27 agosto 1965

Traduzione a cura di Enrico Cicogna

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

Si vive solo due volte:

una volta quando si nasce

e una volta quando si guarda la morte in faccia.

Dopo il brutale omicidio della moglie Tracy, James Bond non è più lui: ha perso la lucidità e la freddezza che lo contraddistinguono. I risultati disastrosi delle sue ultime due missioni inducono M, di comune accordo con lo specialista della Sezione, di affidare a Bond un ultimo, sulla carta impossibile, incarico: o tanto bene o tanto male. 007, anzi, 7777, si ritrova, così, catapultato in Giappone; tornerà?

Si vive solo due volte testimonia una volta di più quanto romanzo e sua trasposizione cinematografica siano quanto di più lontano possa esserci.

James Bond non solo è un uomo: prova sentimenti, dubbi, sbaglia; ma permette a Fleming di esporre le sue idee [la versione originale del libro è del 1964] e la sua visione, presente e futura, spesso ai nostri occhi politicamente scorretta, del Mondo; in particolare, e non poteva essere diversamente vista l’ambientazione, è il conflitto socio – culturale Occidente – Giappone a farla da padrone. Non dimentichiamo, invero, che sono passati poco meno di vent’anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e il Sol Levante, colpito a Hiroshima e Nagasaki dalle atomiche statunitensi, sente tutt’ora il peso del controllo a stelle e strisce.

Controllo e predominio di Washington che Fleming, da bravo suddito britannico, non può accettare…

Poi, certo, James Bond è sempre James Bond: belle donne, alcool e sesso non possono mancare nella sua vita, e anche qui l’Autore non lesina sull’argomento.

Eppure dalle pagine di questo romanzo traspare, emerge un sapore come di autunno e l’epitaffio (presunto) finale del nostro eroe, così formale, così asettico non aiuta il ricordo dell’agente segreto per antonomasia.

La scrittura di Fleming è lineare, diretta; in un certo senso fa pensare, pone delle domande: anch’io la penso come lui? Il Mondo è davvero così incapace di comprendere?

Sì, il Bond di Fleming non è il Bond di Hollywood: una scoperta continua l’uno, un format l’altro.

  • Mi avevano detto che lei era stato assassinato a Hong Kong…

  • Sì: questa è la mia seconda vita!

  • Si vive solo due volte, signor Bond.

[dialogo tra Ernst Stavro Blofeld – il gelido capo della SPECTRE – e James Bond nel film Si vive solo due volte. Notare la differenza con quanto scritto nel romanzo e sopra riportato]  

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