Recensione a “Olive comprese” romanzo di Andrea Vitali

“OLIVE COMPRESE” romanzo di Andrea Vitali

Garzanti Editore

Prima edizione – Agosto 2006

Pagine 445.

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

Vita di paese, in quel di Bellano, sponda orientale del Lago di Como, negli anni in cui Mussolini decretò la fondazione dell’Impero e la Spagna era dilaniata dalla Guerra Civile.

La trama (o le trame?) si dipana(no) sulle spalle del maresciallo maggiore dei carabinier Ernesto Maccadò, del medico condotto dott. Lesti e del Prevosto; e non può essere diversamente: il tutelante l’Ordine costituito; il Medico (cura del corpo) e il Sacerdote (cura delle anime) sono i rappresentanti di quei poteri che, da sempre, specie nei piccoli centri, scandiscono la vita dei cittadini. Anche perché, non dimentichiamolo, nell’epoca in cui il romanzo è ambientato, sono fra i pochi ad avere un’istruzione e, quindi, a saper leggere, scrivere e far di conto… Poi, certo, vi sono pure il Podestà (potere amministrativo) e il Segretario bellanese del PNF Iginio Negri (potere politico): eppure, anche loro, di riffa o di raffa, finiscono col dipendere dai primi tre.

Ma Vitali, furbescamente, non dimentica l’aspetto soprannaturale, sì, ma in chiave superstizioso dell’essere umano e così, accanto a quelli tradizionali, introduce il potere divinatorio nella persona di Eufrasia Sofistrà, che tanto inciderà sul percorso terreno dei vari protagonisti.

E quanto a incidere come non citare Luigina Piovati, detta l’Uselanda, la meretrice del Paese dai cui desiderata prende il via tutta la storia?

E così, a mo’ di un mantice che si espande e si ritrae emettendo soffi d’aria, Andrea Vitali costruisce le sue storie: si parte da un episodio o, anche, da un soggetto, lo si sviluppa per poi tornare al sentiero predefinito. Il risultato? Tante micro-trame, tra loro collegate ma con un che di autonomia, il cui filo conduttore è la vita di paese, Bellano.

Al riguardo, fa sorridere, ma fino a un certo punto, il commento di un lettore che, in Rete afferma: giunto alla conclusione del libro non ricordo come sia iniziato…

Olive comprese è suddiviso in quattro parti, oltre all’Epilogo, ed è strutturato in capitoli brevi, a volte, brevissimi, sul modello dei thriller più incalzanti, quasi che l’Autore volesse dare al lettore un messaggio chiaro: anche se siamo in un paesello la vita va veloce come in una metropoli qualsiasi.

Vita di paese, dunque, dove le persone sono ricordate più col soprannome che con il nome di battesimo – il “Cucco”; il “Risto”, per fare un esempio – ma, anche, dove gli Eventi, pure internazionali, producono riflessi: la conquista dell’Impero (1936); la Guerra Civile Spagnola (1936-1939), scombussolando, a loro modo, la vita dei bellanesi.

E fra i soggetti che scandiscono i tempi sulla riva del lago di Como, sornioni come solo loro sanno essere, ecco i gatti, animali tanto da compagnia, quanto da… tavola. Poi, certo, anche fra i protagonisti umani, non mancano le sorprese – il titolo del romanzo contribuisce ad alimentare la curiosità presso il lettore: che vorrà mai dire Olive comprese? – e alla dolce – e sveglia – Filzina Navacchi, figlia di Severino e della signora Vittoria, sorella di Ludovico “Cucco” Navacchi, ciò non può che far piacere. Sorprese, elemento che, forse, il Podestà Ermete Bonaccorsi, visto il travagliato rapporto coniugale con la signora Dilenia Settembrelli, gradisce un po’ meno.

Naturalmente, il nome di battesimo e/o soprannome di tutti, uomini e donne, è introdotto dall’articolo determinativo il/la: siamo pur sempre in Lombardia!

Che altro aggiungere? Andrea Vitali vuol bene ai bellanesi (sono pochi quelli che non meritano il suo affetto, tipo il Segretario PNF Negri) e accoglie con favore le loro redenzioni (tipo quelle di “Cucco” Navacchi e Giovanni Battista Girabotti): Olive Comprese ha, dunque, un lieto fine – attenzione! Anche qui con sorpresa! – ma che fatica, per i vari attori, arrivarci!

Buona e simpatica lettura!