“Lo spirito dei fiordi” romanzo di Valentin Fontan
Recensione a cura di Beniamino Malavasi
Romanzo di formazione; inno all’ecologia in generale e all’etologia in particolare; rispetto per l’altro; venature thriller. E un pizzico di magia; quella magia buona che non c’è, non si vede, ma che aggiusta le cose, sana le ferite morali e materiali, unisce le persone quando meno se lo aspettano.
Tante chiavi di lettura offre dunque Lo spirito dei fiordi di Valentina Fontan, non ultima la sfida logistica ai suoi lettori: alzi la mano a chi conosce o, quanto meno, ha mai sentito nominare le isole Lofoten! Piccolo aiuto: siamo in Norvegia (ah, già, il titolo del libro!), ambientazione un po’ fuori dagli schemi per noi italiani e, di conseguenza, valore aggiunto per questo libro.
Così come costituisce ulteriore valore aggiunto l’aver incentrato la trama, rendendolo, di fatto, protagonista della narrazione un branco di orche, regine dei mari e manifestazione primaria della magia di cui s’è detto sopra. E che questo sia o meno un messaggio criptico lo si scoprirà solo leggendo le pagine di Fontan…
Chissà, qualche “intellettuale” potrebbe storcere il naso tacciando questo scritto di eccessiva semplicità e banalità. Ricordiamogli come tale Giovanni Pascoli, insomma, non proprio l’ultimo arrivato nel panorama culturale nostrano, abbia incentrato la sua poetica e, di conseguenza, il suo messaggio, sulle Myricae…
Altro?
Sì: buona e coscienziosa lettura.