Recensione a “GOVERNARE CON LA CRISI. Dal 1944 a oggi” saggio di Giulio Andreotti

“GOVERNARE CON LA CRISI. Dal 1944 a oggi” saggio di Giulio Andreotti

Recensione a cura di Beniamino Malavasi.

[dove l'”oggi” del sottotitolo, a scanso di equivoci, è da intendersi il novembre 1991 quando il libro  – Prima edizione – è stato stampato].

Beh, che dire… Fedele al principio generale del Nemo tenetur se detegere Giulio Andreotti accompagna il lettore lungo quarantasei anni di vita politica italiana vissuti, di riffa o di raffa, da protagonista e lo fa strutturando questo corposo saggio di 421 pagine a mo’ di diario; un diario i cui capitoli coincidono con le vicissitudini dei vari governi succedutisi da quel famoso 25 luglio 1943 al novembre 1991.

E il risultato, alla lunga, risulta stucchevole per il ripetersi costante dei motivi pretestuosi alla base delle cicliche “crisi” dell’Esecutivo tricolore.

Nenni, La Malfa [Ugo], Craxi, la stessa ala sinistra della DC, sono il manifesto dell’incapacità di mantenere un governo in carica per il periodo fissato dalla Costituzione [e la cosa tragicomica è che diversi attori di questo teatrino sino gli stessi che hanno “creato” la Carta fondamentale dell’ordinamento italiano].

Ma ciò che emerge da queste pagine di nostra storia politica è come, di fatto, nonostante lo sbandierato passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, nulla sia cambiato: immigrazione, televisioni, ruolo [e potere] dei magistrati, mafia, inflazione, disoccupazione…

E se è vero come il buon Giulio non possa sorvolare sui piccoli-grandi scandali che hanno colpito il nostro Paese [a titolo meramente esemplificativo: Caso Montesi (riflessi sulla vita di Attilio Piccioni, politico di spicco della DC)]; “Piano Solo”; tangenti Lockeed; Scandalo “ENI-Petromin”; P2; Gladio] sorprende che, al contrario, sorvoli su altri avvenimenti altrettanto oscuri: abbattimento DC-9 ITAVIA a Ustica; il “Salvatore della Lira” Michele Sindona… per non parlare di stragi e attentati di varia matrice…

E si accenna al caso-Milazzo [dal nome del politico di riferimento] quando, nell’ottobre del 1958, Giorgio Almirante (Movimento Sociale) e Palmiro Togliatti (P.C.I) si allearono per sconfiggere la DC nelle elezioni del governo siciliano [sembra un film visto una ventina di anni prima; solo che, allora, al posto della Sicilia, c’era l’Europa…].

Al di là di tutto, essere di parte compreso, un testo come quello in esame è utile per capire, per farsi un’idea, cosa sia stata l’Italia della Prima Repubblica vista dalla stanza dei bottoni [locuzione mai gradita dall’Autore].

Buona lettura.