“DISSOLVENZA A NERO” silloge poetica di Gilberto Caleffi
Recensione a cura di Mirca Ferri
Questo libro è composto unicamente da poesie. La poesia è un genere letterario considerato d’élite e Dissolvenza a nero ne è la conferma.
La scrittura, quasi antica, nei primi versi nei quali si concentra su un argomento specificico (non faccio spoiler ma è una realtà che noi quarantenni, specie in Emilia, abbiamo vissuto fortemente) quest’ultimo risulta descritto da Caleffi con un’autenticità tale che, alla prima lettura, non comprendi se l’altisonante composizione non sia altro che un plagio del famoso poeta Ungaretti.
Ma io ritengo che le poesie vadano lette e poi rilette con calma.
Analizzando le frasi, la punteggiatura che ti obbliga a prendere un respiro, ritrovi una parte di te che neppure conoscevi, o che forse è stata sepolta per anni per il troppo dolore, per inerzia o vigliaccheria. Le poesie del Caleffi riportano a galla queste sensazioni. A me è capitato con lo scritto Corpi celesti: l’ ultima quartina mi ha prepotentemente costretta a rivivere una perdita dopo che sono trascorsi molti anni. Ho quasi pensato fosse dedicata a me e al tempo in cui ci vedevamo. Pur consapevole non sia così, ritengo che questa emozione possa essere provata profondamente da molti altri lettori.
Per questo motivo, e per la alta qualità di scrittura, consiglio anche a chi non legge poesie di tentare: le poesie sono scritte con il sangue che l’Autore raccoglie dal suo cuore.
Non vi è nulla di banale in Dissolvenza a nero. Caleffi si lascia andare, in maniera molto criptica, solo.in alcune poesie che sono, ovviamente, le migliori. Potete trovare il libro sui principali stores on line.
Consigliato a tutti i lettori.
Eccellente per gli amanti della poesia.