Vincenzo Imperatore a Carpi


“SOLDI GRATIS” di Vincenzo Imperatore.

Presentazione a Carpi.

Lo scorso 17 dicembre 2019, presso l’Auditorium “A. Loria” di Carpi, Vincenzo Imperatore, ex dirigente apicale del Gruppo Bancario Unicredit e attualmente titolare di società di consulenza, ha presentato quello che lui stesso ha definito un vademecum (non un manuale, ha tenuto a precisare: “La parola manuale allontana il lettore medio: sa di pesante!”): “Soldi gratis”.

L’occasione ha permesso a Imperatore di parlare a tutto tondo del settore bancario, offrendo, al contempo, dritte a chi desideri avventurarsi nel mondo degli investimenti o, più semplicemente, capire come gestire i propri risparmi.

Ecco alcuni estratti del suo intervento.

I fallimenti delle banche sono la conseguenza di un management superato, inefficiente, venduto….

(Per restare all’attualità). I 900 milioni necessari a “salvare” la banca di Bari si trasformeranno: in accise/balzelli per tutti noi, mentre gli azionisti hanno perso tutto il loro investimento.

Al riguardo, Imperatore ha colto l’occasione per ricordare che (sinteticamente ma efficacemente): azionista = proprietario; obbligazionista = colui che presta soldi alla società.

In “Soldi gratis” Vincenzo Imperatore aiuta il lettore-investitore a interfacciarsi con il mondo bancario; in particolare evidenzia alcuni step fondamentali:

1° Scelta della banca. Imperatore ha indicato strumenti per capire l’affidabilità di una banca. In particolare, su internet, è sufficiente cercare CET1+nome banca. Se l’indice è maggiore di 12: tutto ok; se è compreso tra 8 e 12: bene; se è inferiore a 8…lasciare perdere. A ciò è buona norma affidarsi anche ai “rumors” che investono quella banca. Al riguardo è sufficiente, dopo essersi dotati di indirizzo mail @gmail, iscriversi a Google Alert  digitando il nome della banca. (arriveranno tutte le informazioni, articoli di giornale, ecc, inerenti quella banca). Imperatore ha fatto l’esempio di Banca Etruria: il giorno prima di fallire il suo CET1 era ottimo ma i “rumors” sulla sua inaffidabilità circolavano già da tempo; oppure Banca di Bari: cosa c’è dietro a quattro aumenti di capitale avvenuti in breve lasso di tempo?

Scelta del consulente. Quando un consulente “spinge” per farci acquistare quel prodotto finanziario chiedere: “Lei o un suo familiare lo avete acquistato?” “Ha incentivi economici sulla vendita di quel prodotto? Mi mostra la lista degli incentivi? Se rispondono “C’è la privacy” rispondere: “però voi volete sapere TUTTO di me e spendete i MIEI soldi…”

Profilo di rischio. In banca impiegano 15 minuti a predisporlo: possibile? Dobbiamo essere NOI a predisporre il NOSTRO profilo di rischio seguendo step ben definiti:

  1. Fare i conti con il proprio tenore di vita, cioè stendere il proprio bilancio familiare (come le nonne che ripartivano lo stipendio nei vasetti a seconda delle esigenze: bollette, spesa quotidiana, matrimonio dei figli, università, ecc). Reddito = Consumi + Risparmio
  2. Stabilire gli obiettivi di vita: perché voglio fare quell’investimento? A cosa mi serve?
  3. Tener conto dei rischi di vita: morte; invalidità permanente (quindi, esempio, costi per assicurazioni o pensioni integrative)
  4. Dobbiamo essere noi a controllare noi stessi e l’operato del consulente. È sbagliato delegare tutto al consulente pensando che lui pensi a noi.

Ricordare che le tecniche di vendita bancaria si basano non tanto sulle bugie ma sulle OMISSIONI: dicono solo una parte tacendo il resto.

Le banche “On line” richiedono maggiore consapevolezza rispetto a quelle tradizionali: non c’è nessuno “dall’altra parte” con il quale confrontarsi: a decidere sei solo tu.  In genere sono più affidabili, hanno solidità maggiore (hanno un CET1 elevato) perché tendono a essere banche di raccolta, con pochi prestiti concessi.

Scelta dei fondi di investimento: valutare le commissioni; investire nel mercato globale. Affidarsi a siti come “Altroconsumo” per valutare la bontà di quel fondo di investimento (o altro operatore).

Attualmente l’inflazione REALE si aggira sul 4,5%-5%. Quindi se cerco un investimento che renda almeno, se non oltre, l’inflazione devo cercare un prodotto che nel MEDIO-LUNGO termine garantisca tale rendimento.

Ecco perché è sbagliato affidarsi al solo risparmio: l’inflazione erode il potere d’acquisto dei nostri risparmi.

Scelta del mutuo.

Chiedere sempre tasso fisso. Solo apparentemente quello variabile costa meno: è uno specchietto per le allodole. La curva dei tassi è sempre al rialzo. Per questo chiedere il “CUP” (tetto massimo).

Soprattutto chiedere sempre l’adeguamento della garanzia al debito residuo.

Anche per le garanzie “accessorie” tipo “incendio e scoppio” o “passaggio a miglior vita” insistere per scegliere NOI la polizza e non subire quella della banca.

I grandi gruppi come Amazon, Facebook, ecc, prossimi a entrare nel mercato bancario, hanno dalla loro il “capitale di fiducia”: a differenza delle banche tradizionali che offrono i prodotti che voglio loro; detti gruppi (i “Mostri” come li definisce Imperatore) offrono i prodotti dei quali noi abbiamo bisogno: sono maestri a intercettare le nostre esigenze (e loro sì che in pochi minuti sono in grado di predisporre la scheda che ci fotografa perfettamente).