Recensione di “Villa ventosa”

“VILLA VENTOSA” di Anne Fine

Recensione a cura di Serena Donvito

Questo libro l’ho acquistato a un mercatino perché attirata dalla meravigliosa copertina.

La lettura è stata piacevole e non è mancato qualche momento di ilarità. Il clima predominante, però, è avvolto dall’insoddisfazione di vite non vissute e deluse, ipocrisie, bugie, segreti.

Questa è la storia di una vedova, esausta, convinta che i figli, nonostante siano fuori casa, stiano continuando a succhiarle via vita ed energie…

“Senza quattro figli che suonavano ogni momento alla porta con il loro bagaglio di lacrime, ricordi e restrizioni agresti, avrebbe avuto il tempo di mettere gli ultimi rimasugli delle sue energie negli ultimi rimasugli di se stessa.”

Di tre sorelle che vivono i loro rapporti con finzione…

“Che errore quello delle donne che cercavano sempre di espiare ogni impulso di autoconservazione con ridicole profferte di un ulteriore sacrificio di sé! Il problema era che nessuna immaginava quanto finemente e quanto a lungo la ruota della vita ti potesse sbriciolare.”

Di un fratello mai cresciuto che non sa cosa fare della sua esistenza…

“Ecco qua, pensò Caspar. Ci sono quelli come me, che crescono con la sola vista di un muro sporco a distrarli dallo studio, e quelli come William, che passano l’infanzia in un posto magico come questo, e il resto dei loro giorni – e delle loro notti – attanagliati dal terrore di perderlo.”

E poi c’è lei: la villa.

E poi c’è lui: il giardino.

Entrambi testimoni di una vita che è trascorsa, che non tornerà più, ma che nessuno è disposto a lasciar veramente andare. Questo malsano attaccamento e i rapporti ipocriti esistenti in questa strana famiglia porteranno le loro conseguenze durante un evento importante: un matrimonio.

Lettura d’evasione ben strutturata e godibile.