Recensione di “Una donna normale”

“UNA DONNA NORMALE” di Roberto Costantini 

Recensione a cura di Massimo “Walt” Mirandola

Questo è il primo romanzo di Roberto Costantini che leggo. Devo dire che la storia in sé non mi è dispiaciuta: forse è un po’ tirata per le lunghe ma, tutto sommato, risulta piacevole.

Al contrario, non mi è piaciuta la caratterizzazione del personaggio, la dottoressa Abate, Aba per i colleghi e Ice quando si trova in zone operative. Figlia d’arte, si è conquistata la posizione che occupa per meriti sul campo. Molto preparata, avendo avuto il padre direttore dei vecchi servizi d’informazione nazionali, si sposta tra Libia, Niger e Montecarlo. Sempre in viaggio e a contatto con persone doppiogiochiste, non cade mai in errore, affidandosi al suo senso di spia.

Un presunto attentatore sta per sbarcare sulle coste italiane e deve raggiungere il covo nel nord Italia dove preparare un attentato sul nostro territorio. Qualcosa va storto e i servizi iniziano una caccia senza quartiere a questo elemento sconosciuto, chiedendo la collaborazione della DGSE francese. Fino qui nulla da obiettare. Quella che non mi è piaciuta è la parte della vita personale della donna: abbassa la tensione creata poche righe prima grazie alle azioni da spia.

L’Autore ha il merito di spiegare il mondo dei servizi segreti, con i loro meccanismi, collaborazioni e aiuti da parte di fonti nei teatri esteri; forse un modo per presentare il personaggio in vista del secondo romanzo con protagonista sempre la dottoressa Abate.

Leggerò a breve il seguito.

Per ora il mio giudizio è positivo, anche se non a pieni voti.

“Se conosci solo una delle due strade prendila, anche se sai che è pericolosa è meglio di quella sconosciuta.”