Recensione di “Tutti colori dell’amore”

TUTTI I COLORI DELL’AMORE. COLOURS SERIES VOL. I” di Giusy Viro.

Recensione a cura di Beniamino Malavasi.

Alessio Raciti. Chi è Alessio Raciti?

Un cinico, una persona fragile, uno che “non deve chiedere mai”, uno in caduta libera, una “fenice” capace di risorgere dalle sue ceneri.

Luigi Pirandello (Premio Nobel per la letteratura) parla di “Uno, nessuno, centomila”: la persona diventa una maschera con la quale si presenta a se stesso e che ogni altro soggetto, a sua volta, vede e valuta, passandosi così dall’unità al “centomila” e, di conseguenza, al “nessuno”.

Giusy Viro ci consegna un personaggio poliedrico, vittima tanto del perbenismo e del falso moralismo serpeggiante nei piccoli paesi di provincia (tipo quello dal quale Alessio proviene), quanto – e sembra un paradosso – dei doni con i quali Madre Natura l’ha gratificato: bellezza e abilità a trasferire in realtà idee (di abiti) per altri inarrivabili.

Invero, quando chi più di altri dovrebbe capirti, appoggiarti nelle scelte, ti rifiuta a causa delle tue inclinazioni sessuali; quando le tue qualità e le tue capacità suscitano invidia, rancore, dando sfogo alla cattiveria più becera; che cosa rimane? Alessio proverà sulla sua pelle la risposta.

“Tutti i colori dell’amore” fa riflettere e pone al lettore le domande più difficili di sempre: come mi comporterei al posto di?

Romanzo che si legge tutto d’un fiato, con finale tronco che lascia sulle spine.

Peccato per i troppi refusi.

Consigliato.