Recensione di “Tony & Susan”

“TONY & SUSAN” di Austin Wright

Recensione a cura di Serena Donvito

Susan si vede recapitare un pacchetto con all’interno un manoscritto. È da parte del suo ex marito, Edward: dice di averlo scritto lui e le chiede di leggerlo per dargli poi un parere sincero.

A questo punto inizia un libro nel libro: Susan che vive il suo oggi, con le paure di affrontare il passato in un periodo in cui il presente è incerto; e Susan che si immerge nella lettura di “Animali notturni.”

“La mente di Susan è là sotto, e attraverso gli esili tramezzi le arrivano le voci dalle altre stanze. È un momento allarmante perché il pericolo è sconosciuto.”

Sono un po’ delusa da questa lettura. Inizia benissimo, mi piace l’idea del libro nel libro e la prima parte di “Animali notturni”, il manoscritto dell’ex marito di Susan, è avvincente e carico di tensione. Poi, però, tutto si sgonfia. Questo è causato, a mio avviso, dal fatto che alcune parti, proprio del libro che Susan legge, siano state tirate troppo e abbiano perso di forza e consistenza.

Tony, il protagonista di “Animali notturni”, è un personaggio che, nonostante ciò che gli accade, non è riuscito a smuovere la mia empatia, anzi, l’ho trovato estremamente irritante; c’è però da dire che l’Autore è stato bravissimo a ricostruire ciò che la mente può riservarci in determinate circostanze.

Susan, invece, è una donna che mi ha smosso profonda tristezza. È in una situazione difficile, con delle decisioni importanti da prendere, ma tutto ciò passa in secondo piano davanti a un tarlo, un dubbio che non le dà pace e la consuma. Anche qui, l’Autore è riuscito a riportare benissimo il logorio in cui i dubbi ci fanno vivere.

In conclusione, è un libro che si fa leggere per metà con estremo interesse, ma le cui parti interessanti e il ritmo vengono poi seppelliti da troppe altre parole che fanno l’effetto di una zavorra.