Recensione di “L’albergo delle donne tristi”

TITOLO: “L’albergo delle donne tristi”

AUTORE: di Marcela Serrano

CASA EDITRICE: Edizione Feltrinelli

PAGINE: 274

Recensione a cura di Antonella Raso.

Non avendo mai letto nulla della Serrano, ho voluto iniziare con questo romanzo.

Di solito, quando inizio un nuovo autore, è mia abitudine partire dal primo libro, per valutarne la crescita. Questa volta, invece, ho seguito il mio istinto, forse perché questo libro è arrivato in un momento della mia vita in cui cercavo isolamento e tranquillità.

“Ci sono donne che dormono tutte raggomitolate perché il dolore è così forte che non riescono più a sdraiarsi.”

Questo albergo, situato su un’isola dell’arcipelago di Chiloé, a sud del Cile, è gestito da Elena, una psicoterapeuta, e accoglie, per un periodo di tre mesi, donne che desiderano evadere dalla quotidianità; donne con dolori, ferite, e problematiche emotive molto comuni, che vengono analizzate, approfondite ed affrontate. Tra queste ospiti ci sono donne che vogliono liberarsi di pesi, paure, ossessioni e paranoie ritrovando la fiducia in loro stesse.

“Si fa carico di noi. Il suo obbiettivo è quello di guarirci non di cambiarci.”

Una di queste è Floreana, reduce dalla morte di sua sorella Dulce e dall’ ennesimo fallimento amoroso. Floreana decide di rifugiarsi in questo posto dove le donne abbandonano la loro sofferenza per rinascere più forti.

“La vita è prepotente, conclude; ci passa sopra senza mai preoccuparsi di chiedercene il permesso.”

“L’albergo delle donne tristi” è un buon romanzo, con passaggi riflessivi intensi, ma anche scontati; un invito al coraggio, alla condivisione, alla sincerità, che mi è piaciuto, ma non mi ha particolarmente appassionata.

Voto: 85/100.