Recensione di “La storia di un matrimonio”

“LA STORIA DI UN MATRIMONIO” di Andrew Sean Greer

Recensione a cura di Serena Donvito

“Questa è una storia di guerra. Non doveva esserlo, è cominciata come una storia d’amore, la storia di un matrimonio, ma la guerra le si è conficcata dappertutto come schegge di vetro. Non è la solita storia di uomini che vanno a combattere, ma di quelli che non ci sono andati: i vigliacchi e gli imboscati; quelli che hanno lasciato che un errore li sottraesse al loro dovere; quelli che hanno visto cosa li aspettava e si sono nascosti; quelli che hanno fatto una scelta e si sono rifiutati; e perfino quelli troppo giovani per sapere che un giorno sarebbero scappati dal loro paese, come ha fatto mio figlio quando è toccato a lui andare in guerra. Le storie di quegli uomini, e di una donna alla finestra capace solo di stare a guardare.”

Sono effettivamente diverse le guerre che si combattono in questo libro, e non mi riferisco solo a quelle dei protagonisti, ma anche a quelle del lettore.

I protagonisti lottano contro i loro desideri, i ricordi, i pettegolezzi, la giustizia, la dignità, l’amore, i sogni e il futuro. Ognuno di loro rivelerà un lato nascosto di cui nessuno era a conoscenza, forse neanche loro stessi.

Fin dove può spingersi una moglie innamorata?

Una mamma attenta?

Un marito diviso tra amore, brama, voglia di piacere e ricerca di consensi?

Un amante che vede nell’oggetto del suo desiderio l’unico modo per sopravvivere a una vita che lo sta uccidendo?

Sono molti gli interrogativi che, grazie a Pearlie, protagonista e voce narrante, questa lettura ci stimolerà e a cui darà anche risposta.

I tre protagonisti sono anime fragili, incapaci di trovare in loro stessi la forza di vivere. C’è chi usa il passato per rendere più stabile il presente, chi per imporsi nella vita di chi ha deciso di andarsene, chi per non crescere. La storia è intensa; una fitta di inquietudine e un velo di tristezza accompagnano la lettura.

Gli occhi scivolano riga dopo riga in un’esperienza coinvolgente, dolorosa, razionale e lucida.

“Una prigione fatta esclusivamente di luce, così bianca e intensa che è inimmaginabile attraversare l’oscurità ghiacciata che ti circonda. Niente ti trattiene: non c’è un recinto elettrificato o un muro intorno a una vita, a un matrimonio. Nulla ti impedisce di salvare te stessa, tuo figlio. È soltanto luce, ma ti stordisce. Ti gela ai bordi come brina, e passano anni.”