Recensione di “La freccia azzurra”

“LA FRECCIA AZZURRA” di Gianni Rodari

Recensione a cura di Beniamino Malavasi.

“Umanità” è la prima parola che viene in mente terminata la lettura di questo romanzo (breve, purtroppo).

Mago Rodari dimostra una volta di più le sue capacità di dare un cuore a chi, un cuore, per sua natura non l’ha: in questo caso, i giocattoli.

E sì: i protagonisti di questo libro sono proprio loro: i giocattoli della Befana. Giocattoli che, in barba alle leggi del mercato – anche la Befana guarda il portafoglio – decidono di mettersi “in proprio” fuggendo dal magazzino befanesco per donarsi ai bambini poveri, come Francesco.

Giocattoli e bambini: un binomio inscindibile vecchio come il mondo e al quale Gianni Rodari dona una luce tutta nuova, fatta di calore e di amore.

Certo, con personaggi come il Capitano Mezzabarba, si ride; ma è una risata bella, positiva. Così come qualche lacrima non può che scendere leggendo di Francesco e degli altri bambini meno fortunati.

E il paradosso è proprio lei: la Befana. Dipinta inizialmente come una vecchia arcigna, poco incline ai bisogni primari dei suoi clienti naturali, ovvero i bambini, nel finale troverà modo di riscattarsi, mostrandosi come persona di cuore (di nuovo!) come universalmente è conosciuta.

E Rodari compie l’ennesimo miracolo, lanciando un messaggio potente a noi adulti (cioè ai bambini di domani): con il cuore e con umanità l’inimmaginabile diventa realtà.

Buona lettura!