Recensione di “La foresta dei pensieri. Per i bambini di oggi e di ieri.”

“LA FORESTA DEI PENSIERI. PER I BAMBINI DI OGGI E DI IERI.” di Mirca Ferri

Recensione a cura di Beniamino Malavasi.

“Non solo con il corpo si può volare. Anche la nostra anima ha bisogno di respirare.”

Un po’ Fratelli Grimm, un po’ Hans Christian Andersen, con il suo nuovo lavoro Mirca Ferri veicola messaggi che, parafrasando il titolo del libro, sono sì indirizzati ai bambini di del passato e del presente, ma verranno pienamente compresi da quelli che sono gli adulti di oggi (bambini di ieri) e che saranno gli adulti di domani (i bambini di oggi).

E per raggiungere il suo obiettivo Ferri ricorre a un mezzo espressivo solo apparentemente facile: la favola.

Al riguardo, il vocabolario della lingua italiana (nella fattispecie: “Lo Zingarelli 2000”) definisce “favola” come:

“Breve narrazione in prosa o in versi, di intento morale, didascalico e similare, avente per oggetto un fatto immaginato i cui protagonisti sono per lo più cose o animali.”

Ora, che protagonisti (apparenti) dei componimenti brevi che compongono “La foresta dei pensieri” siano animali o cose è evidente: basta scorrere l’indice dei loro titoli; diversamente, è il cogliere il loro intento morale la chiave di volta dell’Opera di Ferri.

E, così, si spazia dalla capacità di mutare, in meglio, la nostra natura (“Il serpente”) al credere nell’amore, anche se “diverso” (“Il lago”); dalla valenza dell’autostima (“La mucca”) alla negatività del razzismo (“Il gatto”). Il tutto senza dimenticare l’importanza della natura che ci circonda (“La foresta”; “La magnolia”).

Con “La foresta dei pensieri” Mirca Ferri ci regala un ennesimo piccolo gioiello incentrato, come alcuni suoi scritti precedenti, sull’”Io”, sul nostro modo di pensare e di vedere le cose, sul nostro vivere in comunità.

“Foresta dei pensieri”: titolo azzeccato per un libro intergenerazionale, da leggere e commentare nonno con nipote, genitore con figlio; e chissà che il domani non divenga davvero migliore dell’oggi.

Un plauso anche a Marianna Capuano, autrice delle belle immagini che arricchiscono il testo.

“Ti capisco, sai? Anche con me nessuno vuole stare. Pizzico e sono fastidiosa e ciò mi condanna a esser sempre sola.”

Buona lettura!