Recensione di “La disciplina di Penelope”

 

“LA DISCIPLINA DI PENELOPE” di Gianrico Carofiglio 

Recensione a cura di Massimo “Walt” Mirandola

Anche in questa nuova avventura, Carofiglio non delude.

Questo libro segna il buon esordio del suo nuovo personaggio, Penelope Spada, ex magistrato, ora alle prese con un caso di omicidio archiviato.

A causa delle insistenze di un suo vecchio amico, Filippo Zanardi, cronista di nera, Penelope si incontra con il signor Rossi, accusato e poi non condannato per l’omicidio della moglie. Dopo aver letto il fascicolo d’indagine, l’ex magistrato si mette a indagare chiedendo l’aiuto di Barbagallo, detto “mano di pietra”, un ispettore della questura di Milano. Da lì parte l’indagine, in una Milano sempre di corsa, indaffarata e produttiva.

Ho avuto la sensazione che, in alcuni passaggi, la storia fosse un po’ forzata, così come la caratterizzazione della Spada.  Penso che questo personaggio sia stato creato in modo tale da lasciare aperta una porta a ulteriori avventure. Aspetterò per vedere come l’Autore svilupperà i successivi romanzi.

“Quale rapinatore da strada ammazza la vittima con un colpo di pistola alla testa e poi si prende la briga, e il rischio, di trasportarla in macchina e scaricarla in periferia? No, se fai una rapina per strada e finisce male, scappi a tutta velocità.”

Scrittura “alla Carofiglio” senza fronzoli o parti usate per allungare il brodo. La storia è scorrevole e avvincente, scritta in prima persona, dal punto di vista femminile. Bel romanzo giallo, con procedure di polizia di cui l’Autore è maestro. Non aspettatevi, però, un personaggio alla Guerrieri o Fenoglio, almeno per ora.

Consigliato.