Recensione di “Indagini dell’anima”

“INDAGINI DELL’ANIMA” di Mirca Ferri

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

“Questo piccolissimo manoscritto raccoglie gli scritti che ho composto grazie a diversi corsi di scrittura che hanno elevato il mio potenziale narrativo riuscendo a passare dal personale e vissuto all’immaginario collettivo capace, tuttavia, di abbracciare ogni lettore ritrovando qualcosa di se stesso e della propria esistenza. Una lettura breve ma profonda da leggere con calma e consapevolezza.”

Così l’Autrice descrive se stessa e questo suo scritto in Quarta di copertina.

Narcisismo?

Mah, forse, può darsi, anzi: no.

Mirca Ferri ci parla di sé, ci accoglie nella sua vita: episodi passati, spesso dolorosi; ma, così facendo, ci fa riflettere su quanto possiamo dirci fortunati a non essere incappati in problemi, anche gravi, di quelli che segnano un’intera esistenza.

E scrive. Scrive di idee, di pensieri, sempre con un retrogusto amaro, tranne quando il soggetto è la speranza. La speranza del suo domani: suo figlio.

E non importa che, per far ciò, si serva degli strumenti offerti da un corso di scrittura: in fin dei conti cos’è lo scrivere se non un esercizio continuo alla ricerca del “modo perfetto” (introvabile) per comunicare agli altri il nostro io?

“Indagini dell’anima”: poche pagine che – come suggerisce il titolo dell’Opera – hanno tanto da dire. Basta sapersi leggere “dentro”.