Recensione di “Il giro di vite”

“IL GIRO DI VITE” di Henry James

Recensione a cura di Antonella Raso.

Il giro di vite (Titolo originale: The Turn of the Screw) è un breve romanzo – centocinquanta pagine – o novella dell’orrore, scritto da Henry James nel 1898 e, a mio avviso, una delle migliori ghost story di sempre.

Questo libro ha ispirato numerose trasposizioni cinematografiche, tra cui la seconda stagione della celebre serie antologica originale Netflix, di genere horror fantasy, intitolata The Haunting of Bly Manor, che ho apprezzato molto.

Classificato sia come storia di fantasmi sia come genere gotico, la novella ha come protagonista una governante – l’Io narrante della storia – la quale, occupandosi di due bambini in una remota magione nella campagna inglese, finisce per convincersi che essi siano posseduti dalle anime di due malvagi individui defunti.

“Mi parve che quando raggiunsi la casa, avessi già preso la mia decisione, ossia di darmi cinicamente alla fuga”.

Il clima iniziale è di idilliaca serenità; poi, nella vicenda, iniziano a insinuarsi le misteriose presenze di due servitori, ormai morti, i quali, nella convinzione della governante, avrebbero corrotto i bambini, e altri segnali inquietanti.

I servitori sono davvero fantasmi? I bambini sono corrotti o innocenti? L’istitutrice è una visionaria?

Molti critici hanno tentato di rispondere a queste domande.

In realtà è proprio tale ambiguità il risultato a cui tendeva l’Autore: fare del mistero lo strumento per costruire il più inquietante dei racconti. Non per nulla tutto il testo si svolge in una sorta di voluta oscurità.

La genialità della trama risulta proprio dalla sua intrinseca abilità nel creare un intimo senso di confusione e suspense nel lettore: l’intento non è quello di spaventarci, ma quello di farci entrare in una storia, raccontarcela, farcela vivere.

Perché il romanzo si intitola Il giro di vite?

La sua etimologia deriva da un tipo di condanna a morte praticata in Spagna: la garrota. In questo tipo di tortura, a ogni giro di vite, un cerchio di ferro si stringe alla gola del condannato fino a causarne la morte per strangolamento.

È proprio questo il giro di vite del titolo: una stretta alla morsa della paura.