“DELITTO IN CORNOVAGLIA” di Anthony Weymouth
Recensione a cura di Beniamino Malavasi.
Poliziesco inglese del 1937 – titolo originale Cornish Crime – Delitto in Cornovaglia si presenta, sì, secondo lo schema classico – introduzione nei luoghi di svolgimento della trama; presentazione dei personaggi; intervento dell’investigatore al quale bastano frammenti di indizi per risolvere il caso – ma con una variante non da poco: il “cattivo” viene catturato… dopo, quando, cioè, il romanzo avrebbe dovuto dirsi già finito.
Eppure Delitto in Cornovaglia non prende: troppo compassato nell’esposizione; il capitolo conclusivo, quello dell’arresto dell’assassino, pare più una scena da circo che il momento clou, con relative venature drammatiche, di un giallo.
Ora, d’accordo che l’omicida è individuato solo all’ultimo (anzi, penultimo…) e che, fino ad allora, sia inimmaginabile al lettore, però che, di riffa o di raffa, il “solito” maggiordomo sia coinvolto nel delitto sfiora la banalità…