Recensione ad “Amatissima”

“AMATISSIMA” di Toni Morrison

Recensione a cura di Antonella Raso

Un romanzo maestoso, di straordinaria intensità, in cui si narra la vita di Sethe, una giovane e indomabile donna di colore che, negli anni precedenti alla Guerra Civile Statunitense, si ribella alla propria schiavitù e fugge al Nord, verso la libertà.

Ora si trova nell’Ohio, uno stato libero, e la sua vicenda si intreccia con quella di altri indimenticabili personaggi in un racconto che, come ha scritto nella sua Postfazione Franca Cavagnoli, curatrice del volume:

“Si insinua nei meandri del tempo, lasciando scaturire ora qua ora là il non detto, scaglie di ricordi troppo penosi per essere contenuti, dolorosi frammenti di memoria”.

Con questo libro Toni Morrison, Premio Nobel per la Letteratura, ha voluto rivolgere un invito ai bianchi e agli afroamericani:

“Tornare a quella parte della propria storia che troppi hanno rimosso.”

“Non esiste la sfortuna – dice Baby Suggs – ma esistono i bianchi.”

 Non amo leggere sulla schiavitù e sulla “questione razziale” americana, sono argomenti che mi fanno stare male.

Ma ho sentito parlare molto di questa Autrice e ho voluto andare contro alle mie emozioni leggendo questo libro.

Amatissima è una storia di schiavitù, orrore e vendetta, e Toni Morrison, partendo da una storia vera, ha creato un vero capolavoro frutto di anni di documentazioni: le parti del libro nelle quali l’Autrice descrive le condizioni degli schiavi, gli abusi, le ingiustizie, i maltrattamenti, i loro pensieri, sono dure e forti.

La narrazione è così densa che esige pause continue per riposare e digerire qualcosa di molto bello e tanto brutto allo stesso tempo; si fa sentire la disperazione della fuga, il sapore del fango e del morso di ferro, una sofferenza che devasta a tal punto da desiderare la morte per sé stessi e per i propri figli.

“Schiavi messi in catene, torturati, o costretti, ogni mattina, a saziare i maledetti appetiti di chi sorvegliava con spietatezza il loro lavoro; donne frustate a sangue, la cui povera schiena conserverà per sempre le tristi cicatrici di una tale atrocità; figli che si sacrificano a lavorare qualche anno in più pur di riscattare la propria madre; madri disperate, che vedono nella fuga la loro unica àncora di salvezza da una vita che vita non è e che, se mai fosse possibile, vorrebbero fosse risparmiata ai propri figli.”

Il titolo del romanzo, Amatissima (Beloved), è il nome di una bambina, figlia di Sethe, schiava nera protagonista del romanzo, che, per amore dei suoi figli, si macchia di un crimine atroce. La storia raccontata si ispira ad una vicenda realmente accaduta negli anni immediatamente successivi alla Guerra di Secessione Statunitense, nel Kentucky.

Inoltre il libro è dedicato agli oltre sessanta milioni di schiavi morti durante il Middle Passage, la traversata dell’Atlantico compiuta dalle navi negriere che trasportavano gli africani in America. È un viaggio difficile e doloroso.

È, prima di tutto, un libro che parla d’amore, dell’amore di una madre per i suoi figli, dell’amore di una donna per il suo uomo e dell’amore per la vita di tutte le persone oppresse.

Non iniziate questo libro se avete voglia di una lettura leggera: questo libro chiede ai lettori la massima concentrazione.

Ma se decidete di iniziarlo dovete assolutamente finirlo.

NOTA SULL’AUTRICE:

Toni Morrison, pseudonimo di Chloe Ardelia Wofford, nasce a Lorain, città industriale dell’Ohio dove i genitori sono emigrati per sfuggire al razzismo del profondo Sud, il 18 febbraio 1931.

Scrittrice e accademica statunitense, nel 1993 è stata insignita del Premio Nobel per la Letteratura, prima donna di colore afroamericana a ottenere questo riconoscimento.

La Morrison ha contribuito a riscrivere e a diffondere la storia della sua comunità, dando voce in particolare alle donne, protagoniste silenziose di secoli di oppressione. Per i temi trattati e il valore anche politico della sua opera, è considerata dalla critica un’autrice postcoloniale.

Nel 2012 il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama le ha conferito l’altissimo riconoscimento della Medal of Freedom.

Si è spenta il 6 agosto 2019, all’età di 88 anni.