Recensione a “Vecchie conoscenze”

“VECCHIE CONOSCENZE” di Antonio Manzini

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

«Ce dovremo fa’ tutti i conti» sentenziò Rocco.

«Con che?».

«Con l’annite. È una brutta malattia che prende tutti, e non fa prigionieri».

L’annite sarà pure una brutta malattia ma, evidentemente, ne è stato scoperto il vaccino; e proprio questo recente capitolo della vita del vice-questore Rocco Schiavone ne è un esempio.

Manzini consegna al lettore un nuovo-vecchio Schiavone con i suoi nuovi-vecchi tormenti interiori che ne rendono la lettura, ancora una volta, accattivante.

Al solito, il delitto “di giornata” rimane sullo sfondo, in questo caso di una Aosta innevata; delitto che, diciamocelo, suscita comunque curiosità visto l’argomento trattato (Leonardo da Vinci fu davvero un “copione”?). Ma a Manzini preme scavare nei suoi personaggi: qui, a esempio, è il buon Deruta a sorprenderci… Poi, come un mago che pesca il coniglio dal cilindro, ecco il colpo di scena che non t’aspetti…

Certo, leggere di questo personaggio, tutore – a modo suo – della legalità, mentre pensa, agisce, si muove, con le fattezze dell’attore Marco Giallini (il protagonista della serie televisiva tratta dagli scritti di Manzini) aiuta, ma senza le basi – in questo caso: un buon romanzo – anche un premio Oscar si troverebbe in difficoltà…

Neppure mancano le perle di vita vissuta. Al riguardo non male è la lezione sul d’altrondismo, “tecnica imparata da Furio, l’aveva battezzata lui in quel modo”:

“Furio aveva scoperto che quella semplice locuzione avverbiale aveva il potere di placare il piagnucoloso perché non contraddiceva, anzi, era un muro di gomma contro il quale i lamenti si spegnevano, si sublimavano, diventavano aeriformi e perdevano senso e significato.”

E con una ventata di autoironia:

«Non mi azzarderei a mettere nella stessa frase il sostantivo scrittori e l’aggettivo divertenti».

Non si può non augurare “buona lettura” a chi si accosterà a Vecchie conoscenze, con la sicurezza che il buon Schiavone, almeno per il momento, non ci abbandonerà.