Recensione a “Peccato originale”, saggio di Gianluigi Nuzzi

“PECCATO ORIGINALE” di Gianluigi Nuzzi

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

TITOLO: Peccato originale.

SOTTO-TITOLO: Conti segreti, verità nascoste, ricatti: il blocco di potere che ostacola la rivoluzione di Francesco

FASCETTA ACCOMPAGNATORIA: Le verità che mancavano dopo Vaticano SPA, Sua Santità e Via Crucis. La nuova sconvolgente inchiesta di Gianluigi Nuzzi.

Recensione finita, andate in pace. No, aspettate un attimino

Indubbiamente, letto a distanza di cinque anni dalla sua pubblicazione, questo quarto macro-capitolo dell’inchiesta condotta dal giornalista Gianluigi Nuzzi sul malaffare albergante nella Città del Vaticano perde parecchio mordente.

Così come la scelta di suddividerlo in tre sezioni, ognuna dedicata a un argomento scomodo, sembra promettere risposte che, però, seppur per motivi intuibili (?), a conti fatti, latitano.

Prendiamo a esempio la morte di Emanuela Orlandi: Nuzzi ricostruisce eventi, passaggi anche poco o nulla noti però… però, alla fin fine, le conclusioni sono lasciate all’intuizione del lettore. Certo, la prudenza da parte di chi ha subito un processo da parte delle autorità vaticane proprio in merito alla fuga delle notizie che hanno costituito la base di questa inchiesta, è comprensibile; d’altra parte un pizzico di delusione c’è.

Stesso discorso per i capitoli dedicati alla morte di Papa Giovanni Paolo I – al secolo Albino Luciani: poco aggiungono a ciò che ormai è già noto.

Quanto alla sezione Sesso, se è raccapricciante leggere testimonianze di chi ha subito – nel silenzio totale delle autorità vaticane – abusi fisici e psicologici, è altrettanto vero che la curiosità di sapere se si è giunti a conclusione (leggasi: sanzione) dei fatti narrati risulta tacitata dal fatto che l’uscita del libro è avvenuta prima della chiusura dei procedimenti giudiziari…

La parte più corposa del libro – e non poteva essere diversamente – è quella dedicata ai Soldi, cavallo di battaglia delle precedenti pubblicazioni del Nostro.

Se, come sopra accennato, la lettura posticipata di questo saggio inevitabilmente lo priva dell’elemento prioritario della novità, va comunque dato atto e merito a Nuzzi di averci offerto una più che credibile chiave di lettura sui perché – soprattutto sul quando – è maturata in Benedetto XVI – al secolo Joseph Ratzinger – la decisione di dimettersi da Papa. Il ché non è poco.

Ora, al di là del giudizio personale, come può essere questa recensione, Peccato originale va letto (se possibile nel corretto ordine temporale rispetto ai precedenti Vaticano SPA, Sua Santità e Via Crucis) per capire e non dimenticare.

Recensione davvero finita, andate in pace.