Recensione a “Parigi – Hammamet”

“PARIGI – HAMMAMET” di Bettino Craxi

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

Acquistato per curiosità nei confronti del nome dell’Autore (e indicato  – nella seconda di copertina – come romanzo inedito del celebre statista, deceduto vent’anni fa), “Parigi – Hammamet” vede nella voce narrante del poliziotto italo-tunisino Karim lo strumento con il quale Ghino (di Tacco, celebre alias con il quale Bettino Craxi firmava i suoi editoriali sul quotidiano “L’Avanti”) esprime concetti, riflessioni, giudizi relativi agli accadimenti che hanno portato alla sua fine politica (e umana).

Per far ciò, Craxi sceglie la forma del thriller… o, almeno, questa appare l’intenzione.

In realtà, il (breve) libro in esame si rivela come un miscuglio di genere: dalla fantapolitica, al diario intimo, al poliziesco; lasciando in bocca al lettore un che di incompiuto, di irrisolto. Come una summa di tanti quesiti senza risposta…

La struttura narrativa è particolare, presentandosi quasi a spot raggruppati in capitoli brevi e di facile lettura, anche perché sostenuti da un buon ritmo espositivo.

Ciò che, in un certo senso, colpisce è il sincero omaggio alla Tunisia; e, forse, non poteva essere diversamente, essendo essa divenuta accogliente terra d’esilio dell’ex premier italiano.

Consigliato soprattutto agli appassionati del genere.