Recensione a “La Trilogia di Nerone. Libro III. NERONE. La rinascita di Roma e il tramonto di un Imperatore” saggio di Alberto Angela

“La Trilogia di Nerone. Libro III. NERONE – La rinascita di Roma e il tramonto di un imperatore” di Alberto Angela.

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

L’Urbe distrutta e, sullo sfondo, Nerone.

Un foglio bianco e, sullo sfondo, Alberto Angela.

Mattoni per ricostruire la Capitale dell’Impero.

Una tastiera per scrivere la recensione al libro che narra quegli eventi.

Confronto impari? Sicuramente, data la differenza di mezzi a diposizione dei due creatori: un Imperatore romano e un comune recensore.

D’altra parte, niente Nerone, niente Alberto Angela; niente libro, niente recensione.

Invece, Alberto Angela c’è e, con lui, per nostra fortuna, nostro piacere, nostro accrescimento culturale, il suo capitolo conclusivo della Trilogia dedicata a uno dei più discussi (ma chi, a conti fatti, non lo è stato?) imperatori romani: Lucius Domitius Ahenobarbus, divenuto Nero Claudius Caesar Augustus Germanicus, o, più semplicemente, Nerone, ultimo esponente della dinastia Giulio-Claudia.

Perché Alberto Angela [e il “suo” Nerone] è così importante?

Perché spiega la Storia come vorremmo fosse insegnata a scuola.

Perché, sfruttando al meglio la tecnica della docu-fiction ci fa vivere in prima persona gli eventi, nel momento in cui accadono, senza inutili filtri.

Perché, nel caso di specie, ci presenta [supportato da fonti, ragionamenti, ipotesi credibili] un Nerone altro rispetto a quello che, tradizionalmente, films e narratori ci hanno dipinto.

Perché ci insegna che, per capire, studiare, valutare un personaggio storico [nel caso di specie: Nerone] occorre collocarlo nel Suo tempo e vederlo con gli occhi della Sua epoca.

Perché ci interroga e, al contempo, ci fa riflettere se sia giusto [come siamo abituati a fare] stimare [a esempio] Ottaviano Augusto e Adriano [sul punto stupisce l’attacco che Angela rivolge a Marguerite Yourcenar e al suo Memorie di Adriano…] e non… Nerone.

Ma chi fu Nerone?

Un punto è sempre sfuggito ai più [e nel libro di Alberto Angela è, invece, rimarcato]: Nerone era giovane: morì trentenne.

Un trentenne divenuto Imperatore poco più che adolescente; un ragazzino vissuto in un ambiente pericoloso quale poteva essere la corte imperiale romana.

Eppure, e qui sta l’inghippo che, di fatto, gli costò la vita, era troppo avanti per la sua epoca: e Alberto Angela è bravo a sottolineare il parallelo tra il Nostro e, appunto, Adriano [sempre lui!] il quale, divenuto imperatore una settantina d’anni dopo la morte di Nerone, assunse atteggiamenti e si comportò similmente al suo predecessore, ma venendo, però, giudicato in modo diametralmente opposto a questi.

Però il saggio di Aberto Angela non è “solo” Nerone persona fisica/Imperatore [a proposito: interessanti le pagine dedicate ai falsi Neroni!]; esso è la risposta alla domanda delle domande, ovvero: senza elettricità, senza motori a scoppio, senza camion e senza ruspe, senza telefoni, senza mezzi di comunicazione elettronici/informatici e senza ospedali da campo [come li intendiamo oggigiorno], come hanno fatto i Romani non solo a rimuovere le macerie e ricostruire la loro Capitale [che, ricordiamolo come fa Angela, raggiungeva il milione di abitanti] ma a gestire le migliaia di sfollati e altrettanti defunti con il pericolo di epidemie dietro l’angolo?

A proposito: fu Nerone ad appiccare l’incendio? Per saperlo è sufficiente leggere il libro…!

E che dire dell’analisi che il Nostro fa della nascita e sviluppo del Cristianesimo [con annessa persecuzione…] in quel di Roma?

Insomma, lo si rigiri come si vuole ma Nerone, unitamente agli due Titoli della Trilogia Angeliana [L’ultimo giorno di Roma e L’inferno su Roma] dedicati al grande incendio del 64 d. C., è un must per chi vuole capire eventi, sì lontani nel tempo, ma fondamentali nel forgiare la nostra civiltà.

Buona e istruttiva lettura!