Recensione a “Impuro sangue” romanzo di Carola Cestari

IMPURO SANGUE” di Carola Cestari

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

Avevamo concluso la recensione al precedente lavoro di Carola Cestari, Nero Catrame, con queste parole:

No, Thomas. Io non sono una vittima. Sono una sopravvissuta…E una guerriera”

Qui la recensione a Nero catrame

In Impuro Sangue assistiamo a una evoluzione, meglio, a una maturazione della protagonista Anna, poliziotta con un passato non invidiabile, un presente non facile e un futuro nelle mani dell’Autrice…

Maturazione dicevamo.

Anna, pur continuando a interrogarsi sulla sua vita, complici una visita notturna del tutto inattesa e un fidanzato double face – come scoprirà suo malgrado – assume, passo dopo passo, maggior coscienza di sé, del suo essere. Anche se non è facile.

Nel dialogo padre-figlia Carola Cestari inserisce le parole che fungono da chiave di volta dell’intero romanzo e che aiutano a capire – e, chissà, forse a giustificare –i comportamenti di chi ruota attorno all’Universo-Anna, in primis il dottor Angus Sinclair (il fidanzato) e, a seguire, il suo misterioso padre:

Mia piccola Anna, sei così giovane. Per te il mondo è tutto in bianco e nero, ma non è così la realtà. Lo noterai presto. Siamo tutti un po’ angeli e un po’ demoni. Abbiamo delle sfumature di grigio, le hai anche tu.”

Anche Max, il collega-nume tutelare di Anna, ha, per giunta a sua insaputa, la sua zona grigia, a dimostrazione che il male tende ad annidarsi lì dove uno meno se lo aspetta.

L’Autrice si muove bene in quel di Vancouver e la storia (noir) a base del romanzo è ben congegnata – lo spunto di partenza è interessante – e sviluppata con i modi e i tempi giusti.

Si legge bene Impuro Sangue (chissà se il lettore coglierà il collegamento titolo-testo): semplice, lineare; con l’avvertenza che semplice non è qui usato come sinonimo di banale, di poco valore. Anzi! “Semplice” è da intendersi come parola giusta al posto giusto, senza circonvoluzioni o voli pindarici o sbrodolature varie. Scrivere semplice è più difficile di quanto sembri.

E Anna? Beh, viste le novità che l’attendono, il suo percorso di crescita sarà ancora lungo; vero Carola Cestari?

Anthony le venne vicino. «Che ti sembra di lui? Un tipo tosto, mi dicono. Ci insegnerà molto, ne sono sicuro».

«Già» sentenziò la poliziotta, accondiscendente, mentre si allontanava, per ritornare velocemente alla sua scrivania.