Recensione a “Il processo” romanzo di Franz Kafka

“Il processo” di Franz Kafka

Recensione a cura di Antonella Raso

“Il principio… è questo: la colpevolezza è sempre fuori discussione”

Il  processo è una delle opere più significative dello scrittore di Praga, uno dei capolavori del primo Novecento pubblicato postumo nel 1925 da Max Brod, contro la volontà dell’Autore che voleva distruggere il manoscritto.

ABSTRACT
Josef K. è un impiegato bancario, pragmatico e razionale. Un giorno due funzionari del governo si presentano a casa sua e lo dichiarano in arresto, senza però trattenerlo in alcun modo e senza informarlo dell’accusa. K. è sicuro che si tratti solo di un malinteso e cerca di venire a capo della situazione con la logica che lo caratterizza. Ma tutto sembra offuscato: il tribunale, l’interrogatorio, anche il suo avvocato non gli spiega la situazione o i provvedimenti che sta prendendo.
Pur dedicando tutta la sua vita al tentativo di venire a capo dell’imputazione mossagli dall’enigmatico tribunale, Josef K. morirà senza riuscire a conoscere la colpa commessa.

RECENSIONE

Per leggere Kafka bisogna armarsi di una pazienza e una forza d’animo inesorabili: ogni romanzo è come un lento precipitare verso la disperazione dei personaggi che ne sono i protagonisti.
I soggetti criptici e la storia oscura rendono quest’opera una delle più emblematiche dello stile angoscioso e spersonalizzante di Kafka. Per molti un capolavoro su come la lucidità non possa prevalere sull’ineluttabilità di una giustizia incomprensibile.
Non a caso spesso abbiamo usato o udito usare, più o meno a proposito, il termine “kafkiano”, ad indicare una situazione angosciosa e inquietante alla quale l’uomo, a dispetto dei suoi disparati tentativi, non riesce a dare una spiegazione logica e razionale.

“Il tempo che ti è assegnato è così breve che se perdi un secondo, hai già perduto tutta la vita, perché non dura di più, dura solo quanto il tempo che perdi. Se dunque hai imboccato una via, prosegui per quella in qualunque circostanza, non puoi che guadagnare, non corri alcun pericolo, alla fine forse precipiterai, ma se ti fossi voltato indietro fin dopo i primi passi e fossi sceso giù per la scala, saresti precipitato fin da principio, e non forse, ma certissimamente.”