Recensione a “Il pozzo delle anime” romanzo di Marcello Simoni

“IL POZZO DELLE ANIME” di Marcello Simoni

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

Il pozzo delle anime è romanzo complesso e, al contempo, delicato.

Delicato: per il tema trattato, ovvero l’avvicinarsi, quasi il sostituirsi a Dio, nel voler trasformare l’inanimato in animato, richiede a chi vi si approccia, in primis il lettore, tatto e prudenza.

Complesso: per il tema trattato, l’aspirare al Divino, a essere come Dio, ricorrendo a riti, penetrando il significato di lettere e parole, il lettore si trova proiettato in pagine dal significato profondo, millenario, che Marcello Simoni [forse in una delle sue opere migliori] gestisce senza giudicare ma dando a chi vi si avvicina gli strumenti per capire [o tentare di capire] quale sia il rapporto essere umano-suo Creatore e dove possa portare la brama del Potere.

Il Libro, la Parola scritta: già Umberto Eco ne Il nome della rosa ha posto il lettore a interrogarsi su chi debba ritenersi investito del Potere di dividere i testi leciti dagli illeciti.

Simoni riprende la spinosa questione opponendo due poli di pensiero che, e qui emerge il concetto di libero arbitrio, sono rivestiti del medesimo abito: Francesco Capiferro e Paolo de Francis.

E proprio Capiferro appare come il vincitore della contesa, anche sul piano strettamente legato all’indagine, in contrapposizione all’amico Girolamo Svampa, qui più che mai vittima di sé stesso.

Certo: sarà lo Svampa a smascherare il “cattivo”, ma a che prezzo?

Margherita Basile ne è la controprova.

Ma è solo al termine della lettura, quando un sospetto trova conferma, che si coglie come il cuore di tutto il romanzo sia concentrato in un personaggio solo apparentemente secondario, solo apparentemente muto…

Ottima prova Il pozzo delle anime, da leggere, anzi, da studiare al meglio per comprendere, capire chi siamo.