Recensione a “GiallOscuro” raccolta di racconti di Carola Cestari

“GiallOscuro” di Carola Cestari

Recensione a cura di Beniamino Malavasi

Diavolo di una Cestari!

L’Autrice inizia a scherzare il lettore fin dal titolo della raccolta in esame; titolo che, terminata la lettura del libro, appare per quello che è in realtà: il sedicesimo racconto, perfetta antitesi degli altri quindici. Giallo-Oscuro uno, espressioni di tutto lo spettro di colori e, quindi, di emozioni, quelli che prendono vita da pagina 11.

Quindici racconti, dunque, più o meno lunghi, più o meno gialli, più o meno oscuri, nei quali la Cestari dà vita a un prisma di strutture narrative.

Confrontiamo, a esempio, “Indovina chi viene a pranzo”, “L’inquilino”, “Alla finestra”.

Così come è secco, netto, il primo; elaborato, un vero e proprio mini-romanzo, è il secondo; e il terzo? Un esercizio di stile dato da un incipit con prospettati due diversi svolgimenti-conclusioni.

Ancora, se, come accennato ne “Alla finestra”, è l’Autrice a proporre soluzioni, (sempre rimanendo nel novero degli esempi) in “La password” o in “Chiamata allo specchio” o, anche, in “Le chiavi del Paradiso”, il compito di immaginare sviluppi futuri (GiallOscuri?) è demandato al lettore, in una interazione con la scrittrice che va ben oltre le pagine del testo.

A proposito: dove porterà l’incontro thrilling  – buttato lì con finta noncuranza – tra Anna e il suo vicino di casa in “Luci”?

Non mancano gli omaggi a classici della letteratura (il primo che viene in mente è 1984 di George Orwell in “Insetti”) in GiallOscuro, racconti dove l’immagine inganna perché c’è sempre un rovescio della medaglia (ricordiamoci che, molto spesso, la realtà supera la fantasia), un buon libro che si legge con interesse, facendo dimenticare il ticchettio dell’orologio.

Da ultimo, attenzione a voi lettori uomini: se doveste incontrare una “professoressa” di nome Elisa,

ancora una bella donna alla soglia dei quarant’anni, con poche rughe profonde sulla fronte e taluni, sparuti capelli bianchi sparsi qua e là, che tentava di coprire con la tinta; ebbene, trattasi di femme fatale sotto mentite spoglie…

(per conferma, leggete “Finché amicizia non ci separi”)!

Buona lettura!

Soprattutto, buon viaggio nei colori-emozioni che, ancora una volta, Carola Cestari ci ha regalato.

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